All’avvio di Expo 2015 mancano circa 6 mesi e il web comincia finalmente a muoversi, come rileva un’analisi della Camera di commercio di Milano, insieme a Promos, azienda speciale della Camera di commercio per le attività internazionali, e ad Explora, la società che gestisce il sistema integrato del turismo e realizzata attraverso Voices from the Blogs, spin off dell’Università degli Studi di Milano, tra giugno e novembre 2014 sui commenti in Rete relativi a Expo 2015.
Secondo quanto emerge dall’analisi, è il turismo il primo motivo di dibattito nel mondo su Expo 2015 a Milano. Motiva quattro commenti su dieci negli Stati Uniti e tre su dieci in Europa, la maggioranza. Sono circa mille i commenti internazionali, esclusi quelli italiani, su Expo 2015 ogni giorno.
Explora ha realizzato la guida “Benvenuti a Expo. Come accogliere al meglio i turisti internazionali a Milano e in Italia”. Il manuale si pone come strumento per la costruzione, da parte di tutti gli operatori del settore turistico, di una Destination Reputation positiva delle mete Milano e Lombardia, in occasione di Expo 2015 e anche oltre, con lo sguardo al post-evento.
Le città internazionali più interessate sono Bruxelles e New York. Bruxelles quella in cui si è più discusso di Expo 2015 nel periodo considerato, superando New York (prima fino a maggio 2014). Seguono nella top-10 Los Angeles, Toronto, Dubai, Mosca, Montréal, Madrid, Mumbai e San Francisco.
Sono gli Stati Uniti il Paese in cui, nel periodo considerato, si è parlato di più sinora di Expo 2015: oltre la metà dei commenti sui social proviene infatti da questo Paese. A seguire c’è la Gran Bretagna, poi Canada, Grecia, Olanda, Francia e Germania. Tra i primi dieci Paesi per volume di menzioni per la prima volta ci sono anche Cina e Russia.
Il sentiment su Expo 2015 è positivo in oltre 3 post su 4 (77,6%: +1,7% rispetto a maggio 2014) e il massimo di sentiment positivo si riscontra nei Paesi cosiddetti BRIC (sentiment positivo: 80,1%: -3,2%), un dato che scende leggermente sia negli Stati Uniti (77,4%, +2,8%) sia nei Paesi Ue (75,3%: +2,7%).