Che il Natale 2014 non sarà per le famiglie italiane una festa di vacche grasse è cosa nota. Il problema è che anche le piccole e medie imprese avranno poco da festeggiare. Con un IV trimestre che fa prevedere un’altra chiusura negativa, imprese e commercianti si aggrappano all’effetto Natale per cercare un po’ di luce. E nemmeno tutte.
Per Natale 2014, infatti, sembrano essere solo le industrie alimentari, la grande distribuzione, i grandi magazzini e le imprese di informatica e di Tlc a sperare in una piccola ripresa, almeno stando a quanto emerge dall’indagine congiunturale sulle imprese manifatturiere, del commercio e dei servizi relativa al trimestre ottobre-dicembre, realizzata dal Centro studi Unioncamere.
Secondo il dossier, non ci sarà alcun regalo per questo Natale 2014: “Le attese di miglioramento nel IV trimestre del 2014 per le imprese commerciali (3,5 punti percentuali il saldo tra previsioni di incremento e diminuzione delle vendite), si concentrano esclusivamente negli Iper e supermercati e grandi magazzini (+29,3 punti il saldo), mentre tra le imprese del commercio al dettaglio alimentare e non alimentare le attese, positive e negative, sostanzialmente si equivalgono“.
Un quadro, quello dipinto sotto Natale 2014, non particolarmente diverso da quello dei mesi scorsi, visto che nel trimestre precedente la manifattura aveva segnato un calo dello 0,7% per quanto riguarda la produzione, un calo delle vendite del 5,3% per quel che riguarda il commercio e una contrazione del volume d’affari del 3,1% nei servizi.
Stesso bilancio negativo quello registrato nel trimestre scorso dalle imprese commerciali: -5,3% il dato relativo alle vendite rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dovuto all’andamento soprattutto degli operatori fino a 19 dipendenti (-6,8%), mentre le dimensioni maggiori di impresa contengono il calo al -1,4%.
In vista del Natale 2014, secondo il Dossier Unioncamere le previsioni per il IV trimestre indicano una sostanziale stabilità: il 25% delle aziende prevede infatti un incremento e il 24% una riduzione. Tra i settori, però, sorridono in particolar modo due che alle festività devono tradizionalmente molto e che anche in questo Natale 2014 non tradiscono: le industrie alimentari (+11,5 punti il saldo) e le industrie elettriche ed elettroniche (+7,6 punti), oltre a quelle meccaniche e dei mezzi di trasporto (+5,7 punti).
Anche le esportazioni chiudono l’anno con segnali positivi: ammonta infatti a 14,7 punti percentuali la differenza tra attese di incremento e di diminuzione degli ordinativi esteri, con le industrie alimentari che addirittura fanno registrare un +33,3.
Insomma, il Natale 2014 sarà magro anche per le imprese. E se qualcuna potrà sorridere, occhio comunque ai primi mesi del 2015, fondamentali per agganciare una ripresa che ancora tarda a fare capolino.