È lotta senza quartiere contro le contraffazioni alimentari. In prima linea c’è il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, il quale ha reso noto che l’Ispettorato repressione ha aperto ben 142 procedure di infrazione in tutta Europa e sul web dall’inizio dell’anno a oggi, nell’ambito della forte attività di contrasto alle contraffazioni alimentari e all’uso illecito delle denominazioni e al falso made in Italy.
Le contraffazioni alimentari contro le quali ha ritenuto di procedere l’Ispettorato repressione riguardano alcuni tra i prodotti agroalimentari italiani più celebri e diffusi nel mondo. A solo titolo di esempio, il ministero ha segnalato contraffazioni alimentari nella vendita di finto olio toscano Igp in Gran Bretagna, di Parmesan grattugiato in Danimarca e di formaggi chiamati La Grana e Asiago ma prodotti nientemeno che in Lettonia. Per non parlare dell’aceto balsamico di Modena non certificato commercializzato in Belgio e Francia.
Particolarmente soddisfatto di questo bilancio della lotta alle contraffazioni alimentari è il ministro Maurizio Martina: “Abbiamo incrementato fortemente il contrasto alle frodi sul web e siamo il Paese che più di tutti in Europa utilizza le norme a tutela dei prodotti a denominazione. Le operazioni dell’Ispettorato repressioni frodi rappresentano un risultato importante nella lotta al falso Made in Italy, con numeri che segnano un record rispetto al passato. In particolare, va sottolineata l’attività di contrasto alle usurpazioni di denominazioni sul web, che sta vivendo una fase nuova grazie soprattutto al Protocollo di intesa che abbiamo sottoscritto lo scorso maggio con eBay. Quasi 90 delle procedure di infrazione sono relative infatti a illeciti online”.