La Liguria è forse la regione nella quale le devastazioni causate dal maltempo hanno fatto più notizia, se non altro per i morti. Ma anche in Lombardia le imprese agricole sono in ginocchio.
Secondo le stime dell’annata agraria 2014 elaborate dalla Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza, tra le province di Milano e Lodi per il maltempo sono caduti poco più di 1.200 millimetri d’acqua nell’ultimo anno, che hanno falcidiato le più diverse coltivazioni, con danni soprattutto per uva da vino, ortaggi in campo e riso.
Secondo Alessandro Ubiali, Presidente della Coldiretti di Milano, Lodi, Monza Brianza, “le difficoltà per gli agricoltori non sono mancate. Dal riso al mais, dall’insalata ai pomodori, tutte le principali colture hanno sofferto. Gennaio, febbraio, giugno e luglio sono stati i mesi più critici per la pioggia. Il maltempo ha colpito anche i terreni a prato: ci sono stati problemi nello sfalcio e nella fase di essicazione”.
Nello specifico l’andamento delle temperature e le piogge frequenti hanno influenzato lo sviluppo del riso, provocando ritardi nelle false semine e il rallentamento delle fasi di spigatura e fioritura. Dopo il mese di settembre, asciutto e favorevole al riempimento dei chicchi, il maltempo degli ultimi mesi ha fatto registrare un calo delle produzioni del 10%.
Il mais, invece, pur avendo subito diverse trombe d’aria, grandine e acquazzoni, ha retto l’impatto col maltempo, ma la pioggia ha ritardato la raccolta di circa quindici giorni e ha costretto le pannocchie a condizioni di umidità elevata che hanno provocato un innalzamento dei costi di essicazione, ricaduto sulle spalle di imprese già provate economicamente.
Discorso diverso per il florovivaismo, che vive una continua situazione sospesa tra luci e ombre. E non si tratta di numeri piccoli. A fine 2013 nelle province di Milano, Lodi, Monza Brianza si contavano oltre 1.400 imprese florovivaiste: 940 a Milano, 443 a Monza e 116 a Lodi, che impiegavano quasi 4.900 addetti. In Lombardia, le imprese operanti nel comparto sono poco più di 5mila con 14mila addetti, per un settore che sconta ritardi e problemi annosi, che il maltempo contribuisce solo a peggiorare.
Il settore deve infatti lottare da decenni con una forte concorrenza estera, che fa il paio con il calo degli ordini pubblici e la contrazione dei consumi. Un quadro nel quale il maltempo ha acuito la sofferenza per i coltivatori di alberature in genere e piante da esterno, mentre non ha arrecato grandi perdite ai coltivatori di stagionali. Segnali positivi, invece, arrivano dalle piantine da orto le cui vendite hanno ottenuto risultati positivi, grazie al crescente interesse verso gli orti urbani e sui balconi. Finché non saranno spazzati via dalla prossima ondata di maltempo…