Una delle tasse più odiate dagli italiani, il canone Rai, è anche una delle più evase e i governi non sanno più che cosa inventarsi per combattere questa evasione. L’esecutivo Renzi pare intenzionato a muoversi secondo una linea che già da qualche tempo era nell’aria: inserire nella bolletta dell’elettricità il pagamento del canone Rai. L’intervento del governo sarebbe inserito nella legge di stabilità e si potrebbe legare a quello sulle emittenti locali, per le quali l’intenzione è di risolvere il problema in modo strutturale.
L’intenzione sarebbe dunque quella di trasferire in bolletta il pagamento del canone Rai, ridotto rispetto all’attuale, e le risorse aggiuntive servirebbero a finanziare le emittenti locali. Il viceministro all’Economia Morando ha spiegato che “le tv locali sono in una situazione tale per cui hanno dovuto mettere in cassa integrazione una parte enorme dei dipendenti, sono in una situazione di disagio drammatico” e che la soluzione del problema “è connessa a una modifica dell’assetto del canone Rai“.
Naturalmente l’idea di infilare il discusso e sorpassato canone Rai nella bolletta della luce ha suscitato una tempesta di NO. Scontato quello della Lega, che da sempre incita a non pagare il canone Rai, anche Federconsumatori si è fatta sentire con una nota durissima: “E’ balzana ed illegale – vi si legge – l’idea di addossare sulle bollette elettriche l’ennesimo, assurdo, odioso balzello, per far pagare il canone Rai, con arbitraria norma ad hoc nella Legge di Stabilità, anche a famiglie, cittadini, consumatori ed utenti che non hanno la televisione, imponendo alle aziende elettriche l’ingrato compito di fungere da esattori. Un conto è combattere l’evasione del canone Rai, altro è l’inammissibile obbligo di addossare nelle bollette dell’energia elettrica, già gravate da oneri di sistema, tasse e vari balzelli l’ennesima tassa di scopo, come quella del canone Rai anche a coloro che hanno la libertà di non voler possedere in casa un televisore. Il fatto di esigere il canone non già ai possessori di apparecchi televisivi, ma a chiunque abbia un’utenza elettrica ossia famiglie, imprese, uffici pubblici, condomini, pensionati, studenti e disoccupati, costituisce una evidente lesione di norme costituzionali ancora vigenti, che Federconsumatori ed Adusbef impugneranno davanti la Corte Costituzionale”.