All’interno della Legge di Stabilità, e precisamente nell’articolo 7, vi sono progetti per agevolazioni destinate alle imprese che investono in ricerca e sviluppo.
Nel dettaglio, si tratta di un credito d’imposta pari al 25% delle spese sostenute in eccedenza rispetto alla media degli investimenti effettuati nel triennio 2012-2014 in ricerca e sviluppo.
A poter accedere al bonus, che avrà durata triennale con scadenza al 31 dicembre 2019, sono tutte le imprese, e non soltanto pmi, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore di attività o dal regime contabile adottato.
Per quanto riguarda le schede finanziabili, devono necessariamente ammontare almeno a 30mila euro. In ogni caso, il bonus è riconosciuto fino ad un importo massimo annuale di 5 milioni di euro a beneficiario.
Il credito d’imposta, che va indicato in dichiarazione dei redditi, non concorre alla formazione del reddito, né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive.
Contestualmente, dal primo gennaio 2015, cessano le agevolazioni per le assunzioni altamente qualificate.
Tuttavia, le spese per personale altamente qualificato in possesso di un titolo di dottore di ricerca, iscritto a un dottorato, o in possesso di laurea magistrale in discipline di ambito tecnico o scientifico, continuano a godere di una detrazione d’imposta al 50%, così come le spese relative a contratti di ricerca stipulati con università, enti di ricerca ed organismi equiparati.
Vera MORETTI