Nei giorni scorsi la riforma del Fisco messa in cantiere dal premier Matteo Renzi ha centrato uno dei primissimi obiettivi con l’approvazione in via definitiva il decreto legislativo in materia di semplificazione, che contiene al suo interno anche l’introduzione per il 2015 della dichiarazione dei redditi precompilata.
Quanto agli altri decreti attuativi in agenda nelle prossime settimane, alcuni dovrebbero essere, si spera, ormai in dirittura d’arrivo. Sono attesi tra gli altri i testi sulla detassazione del reddito lasciato in azienda dai piccoli imprenditori, sui regimi semplificati, sulle sanzioni e sull’abuso di diritto. In materia di catasto è già stato esaminato dal Consiglio dei ministri il provvedimento sulle commissioni censuarie, che a loro volta si dovranno occupare della riforma.
Tornando alla più stretta attualità, il nuovo 730 precompilato potrà essere accettato alla prima lettura dal contribuente così come si presenta, oppure, ovviamente, integrato. Nel caso in cui il contribuente accetti la dichiarazione e la trasmetta entro il 7 luglio, l’amministrazione non effettuerà alcun controllo formale sui dati forniti, e nemmeno i controlli preventivi sulle detrazioni per carichi di famiglia in caso di rimborso superiore a 4mila euro, anche determinato da eccedenze d’imposta derivanti da precedenti dichiarazioni.Possibili, invece, i controlli sulle condizioni soggettive per il diritto alla detrazione degli oneri indicati, la verifica sulla spettanza di agevolazioni e oneri certificati dai sostituti di imposta per i quali gli stessi non hanno operato le trattenute.
In parole povere: se si accetta (fidandosi) subito la dichiarazione dell’Agenzia delle Entrate, si avrebbe una sorta di “immunità fiscale”. Se invece si integra, magari chiedendo legittimamente la detrazione del 19% delle spese mediche sostenute durante l’anno, il Fisco potrebbe continuare a scavare. Considerando il rimborso fiscale medio, poco meno di 170 euro, ne varrà davvero la pena?
Jacopo MARCHESANO