Sarebbero in totale 13, di cui addirittura 4 italiane, le banche europee che non hanno superato l’esame dei bilanci, iniziato a gennaio e concluso a settembre, condotto dalla Banca centrale europea e dovranno raccogliere nei prossimi nove mesi circa 9,5 miliardi di euro di nuovo capitale. Le quattro italiane sono Mps, causa la carenza di capitale più alta di tutte, a 2,11 miliardi di euro, Carige, per 810 milioni di euro e, per importi minori, Popolare di Vicenza e Popolare di Milano. Nonostante tutto, il presidente del consiglio di vigilanza della Bce, Danièle Nouy, ha dichiarato, in un’intervista a Sky Tg24, di concordare con la valutazione della Banca d’Italia, secondo cui il sistema italiano rimarrebbe comunque «solido».
«Questa revisione senza precedenti delle posizioni delle banche più grandi – ha dichiarato il vicepresidente della Banca centrale europea, Vitor Constancio, nel presentare i risultati dei test – aumenterà la fiducia del pubblico nel settore bancario. Identificando problemi e rischi, contribuirà a riparare i bilanci e rendere le banche più robuste. Ciò dovrebbe facilitare più credito in Europa, il che aiuterà la crescita economica».
Le banche che hanno segnalato una carenza notevole di capitale dovranno necessariamente mettersi in regola. Non necessariamente con un’operazione di aumento di capitale, ma anche, per esempio, con la cessione di asset, beni immobiliari, partecipazioni o con nuove alleanze con soci più forti. I tempi per farlo sono diversi a seconda se abbiano fallito la verifica degli attivi di bilanci o gli stress test.