“Presentarsi ad altri soggetti di impresa con il cappello di startup, in Italia, spesso sembra essere sinonimo di poca solidità, dilettantismo ed assenza di struttura”. Di certo non è così per gli sviluppatori della nuovissima App gratuita 1000 Italy, vincitrice del Premio Lamarck, il riconoscimento hi-tech dedicato alle startup più innovative pronte per il mercato, all’ultima edizione di Smau 2014.
Dott. Di Giangiacomo, di cosa si occupa la vostra startup nel dettaglio?
1000 Italy è un’App gratuita per dispositivi iOS e Android che fornisce informazioni turistiche selezionate in Russo, Inglese e Italiano. Quando si viaggia in una città che non si conosce solitamente si cerca il consiglio di un amico che è lì in pianta stabile: sapere con sicurezza come vive uno del posto, dove mangia, dove fa shopping e cosa fa nel tempo libero da un lato dà la garanzia di un contenuto di qualità lontano dalle speculazioni turistiche; dall’altro, garantisce un’esperienza di viaggio in ottica local perché fa scoprire nuovi posti con gli occhi di chi quei posti li vive quotidianamente. 1000 Italy è il vostro amico fidato sul posto, in tutta Italia. Con i servizi di geolocalizzazione mostra all’utente i punti di interesse a lui più vicini organizzati in quattro differenti categorie-bussola: come vivere lo spirito della città decidendo cosa fare la sera o scegliendo l’evento migliore offerto dalla città; cosa mangiare di tradizionale e dove farlo per assaggiare le qualità locali; cosa visitare di davvero caratteristico o quale prodotto tipico acquistare. Una categoria ad hoc sono i punti di cambio-valuta: soprattutto per chi viaggia da paesi extra-EU, sapere dove cambiare la moneta locale e usufruire di servizi corollari è un valore aggiunto notevole nell’esperienza di viaggio. Le informazioni caricate sono community-based grazie al contributo di Italy Lovers sparsi per lo Stivale: sono proprio loro, con la funzione Ambassador, che caricano direttamente da mobile i posti da suggerire al turista che usa la nostra App. Per rispettare un livello medio-alto di qualità nei contenuti, la redazione di 1000 Italy fa lo sforzo di controllare tutte le segnalazioni candidate dai suoi utenti: se poi rispettano i criteri base di eccellenza, tipicità e trasparenza di servizio, verranno effettivamente pubblicate sui dispositivi (così come indicato nel Programma ‘Sì-amo l’Italia’, il vero e proprio Manifesto del buon Ambassador). Puntiamo ad un contenuto qualitativo, piuttosto che massivo. Il guadagno di tanta partecipazione è di varia natura: non è da sottovalutare la portata di questi contributi in termini di visibilità, in quanto tutte le informazioni implementate riporteranno la firma dell’utente che le ha raccomandate; inoltre, per premiare la partecipazione dei propri utenti, 1000 Italy organizza dei contest saltuari a premi per gratificare i contributi migliori della community (è ora in corso il concorso sulle migliori segnalazioni a tema vinicolo, in premio una bottiglia di vino di qualità spedita gratuitamente a casa del vincitore). Per di più, stiamo implementando la piattaforma di sconti che riserviamo a tutti i nostri utenti ma gli Ambassador, in virtù della loro collaborazione, potranno accedervi senza pagare l’abbonamento mensile che sblocca questa funzionalità. Come ci piace dire sempre: da una condivisione così, c’è solo da guadagnarci. 1000 Italy, in ogni caso, è un utile strumento per scoprire le meraviglie nascoste, anche prescindendo dalla geolocalizzazione: grazie ad una comoda stringa di ricerca, si possono visualizzare singole città o singoli punti di interesse, per iniziare il viaggio di scoperta ancor prima di muoversi, magari salvando con un cuore i posti di cui ci si innamora a prima vista. Come se non bastasse, la nostra App non sottovaluta nemmeno l’approccio social: abbiamo creato il primo Social Network degli Italy Lovers, nel quale un profilo utente dedicato raccoglie le azioni come un diario di viaggio che si può condividere con altri profili in piena logica di condivisione e networking.
Da dove nasce l’idea?
1000 Italy è un’App, ma non nasce come tale. L’idea nasce piuttosto dalla possibilità di sfruttare un canale commerciale prezioso: il mercato russo è il pilot del progetto in quanto siamo presenti in 22 uffici turistici sparsi sul territorio e questo ci consente di intercettare i principali flussi incoming prima che arrivino nel nostro Paese. Inoltre, il target Russia si adatta perfettamente ai nuovi trend turistici contemporanei: il turista Russo, fino a dieci anni fa, era solito organizzare il suo viaggio con l’assistenza di Tour Operator che selezionavano per lui un pacchetto di esperienze che acquistava ancor prima di partire; questa tendenza sta cambiando radicalmente in quanto il turismo organizzato russo rappresenta oggi il 29% sul totale dei flussi incoming (era al 45,2% nel 2013) a fronte di una consistente crescita del numero di turisti arrivati in Italia. Molto semplicemente, questo dato significa che il turismo fai-da-te cresce notevolmente di più di quello organizzato e necessita di un portafoglio di servizi che siano disponibili alla personalizzazione dell’utente. Ottenuto il canale di acquisizione utenti, la riflessione del progetto si è spostata sulla selezione degli strumenti migliori per accontentare il cliente-turista con un servizio efficiente: è qui che nasce l’idea di realizzare un’App, soprattutto per la flessibilità di questo strumento nell’erogazione di servizi informativi turistici che nella mobilità acquistano un alto valore aggiunto. L’ambizione più grande di 1000 Italy è quella di blindare i servizi offerti per diventare la principale piattaforma mobile dedicata al turismo incoming. Il progetto esce sul mercato il 20 Marzo del 2014 e all’oggi vanta già notevoli successi: con un totale di 50.000 downoad è premiata come Migliore Nuova App sull’Apple Store; con 34.000 utenti si guadagna il 10° posto nella classifica Google Play sulle App dedicate al viaggio, mentre sull’Apple Store in Russia conquista la prima posizione sia nella sezione “Maps and Guide” che in quella “Exploring Italy”.
Perché un giovane italiano dovrebbe avventurarsi nel progetto di una startup?
Per rispondere al meglio a questa domanda, probabilmente è più semplice dire perché io ho scelto di avventurarmi nel progetto di una startup. La mia scelta non è stata casuale visto che prima di sposare questo progetto, mi sono avvicinato al mondo degli startupper per altre vie, più per passione che per altro. Lavorare in una startup significa tanta libertà di esecuzione, ma significa anche struttura e responsabilità: creare e far crescere un progetto (la startup non è altro che la fase zero di una futura impresa) richiede da un lato la capacità di saper spaziare nelle competenze professionali, perché ciascuno di noi ha un ruolo ben preciso nel team, tuttavia in più di un’occasione è richiesta trasversalità e apertura nell’applicazione delle proprie competenze; dall’altro una simile libertà necessita di ordine ed organizzazione, una sorta di ‘struttura’ nel modus lavorandi che dia ordine e coerenza alla divisione delle attività (sempre tante!) in modo da rispettare i tempi stretti e le consegne.
Una simile realtà lavorativa è piena di stimoli perché ogni giorno abbiamo modo di confrontarci con nuovi task e nuovi obiettivi: la mole di lavoro è davvero imponente anche perché il team di una startup, in genere, è concentrato in poche figure professionali, attorno alle quali ruotano i ruoli operativi che nell’inizio di un’impresa fanno davvero la differenza. Noi di 1000 Italy abbiamo le risorse grafiche e creative, il Marketing e la comunicazione, l’amministrazione della community e della sezione commerciale; il cuore del team ruota attorno alla CEO e founder del progetto, Karin Venneri, mentre la struttura tecnica e di sviluppo vede come riferimento il CTO Marcello Stani, co-founder della startup. Avventurarsi in mondo come questo richiede molto impegno, determinazione e proattività: alla scarsa struttura del work flow occorre rispondere con un’organizzazione precisa e responsabile di ogni singolo startupper. L’elasticità dell’impegno lavorativo in termini di ore e obiettivi si riflette nell’entusiasmo del singolo che tra le mani si trova un progetto al quale partecipa attivamente in prima persona, senza necessariamente dover sostenere la struttura piramidale di un’organizzazione classica. Il guadagno più grande in termini di realizzazione e soddisfazione? Molto semplice: vedere che il progetto al quale lavori è un’efficace risposta alle esigenze del mercato; talmente efficace che come nelle migliori delle favole la startup si trasforma in azienda.
Quali sono le maggiori difficoltà che può incontrare una startup durante l’inizio del proprio cammino?
Punto primo: chiamarsi startup. Presentarsi ad altri soggetti di impresa con il cappello di startup, in Italia, spesso sembra essere sinonimo di poca solidità, dilettantismo ed assenza di struttura. In secondo luogo, la costruzione di un team è un fattore discriminante, perché particolarmente di successo: trovare professionalità, motivazione, proattività e capacità di lavorare in team in condizioni di stress e pressione, è tra le prime criticità da risolvere. Il terzo elemento di difficoltà è di natura finanziaria perché qualsiasi business in avviamento ha necessità di un periodo minimo di test del mercato, spazio di virata strategica e tempo per dare solidità al proprio posizionamento di mercato.
Un bilancio sulla vostra partecipazione a Smau 2014?
La nostra partecipazione a Smau è stata positiva, così come tutte le occasioni di visibilità offerte dalle manifestazioni che ci riguardano: nonostante il focus dell’evento si concentrasse prevalentemente sulla tecnologia, con attenzione dedicata al mondo dell’ICT, la nostra verticalizzazione sul mondo del turismo ha riscosso un notevole successo in termini di interesse da parte di quelle realtà che vedono nell’EXPO 2015 un’occasione di crescita e business. Al netto delle tematiche analizzate in fiera, insieme agli incontri commerciali per creare sinergie all’interno di mondi professionali affini, la nostra esperienza è stata notevolmente positiva in quanto ci vedeva selezionati tra le App finaliste nel contest App4Expo, la gara di progetti mobile promossa da Regione Lombardia in collaborazione con Explora S.c.p.a. e Smau Servizi Srl, che premiava le migliori App capaci di valorizzare il patrimonio culturale, artistico e territoriale della Lombardia.
L’esperienza si è conclusa nel migliore dei modi, vista anche la nostra vittoria della prima Edizione del Premio Lamarck, organizzato da Smau e dedicato alle più promettenti startup presenti in fiera: il concorso prende nome dal naturalista che presentò per primo una teoria evoluzionista secondo cui gli organismi viventi si modificherebbero gradualmente nel tempo adattandosi all’ambiente. La fiera, insieme alla partecipazione a selezioni simili, costituisce l’ambiente ideale per la nascita di partnership, trasferimenti tecnologici, acquisto di brevetti o vere e proprie acquisizioni o finanziamenti da parte delle imprese visitatrici. Un award tutto dedicato alle buone idee che possono trovare applicazione pratica all’interno di realtà già strutturate, contribuendone al rinnovamento e all’innovazione contribuisce attivamente ad alimentare i business di successo.
Jacopo MARCHESANO