Abiti d’epoca realizzati dai maestri dell’haute couture italiana, un viaggio attraverso le creazioni sartoriali e le ricostruzioni foto e video originali dell’eccellenza italiana nel mondo della moda in mostra dal 2 dicembre al 3 maggio 2015 al Maxxi di Roma. La mostra Bellissima, a cura di Maria Luisa Frisa, Anna Mattirolo e Stefano Tonchi.
Da Simonetta e Fabiani a Irene Galitzine, dalle Sorelle Fontana a Maria Antonelli e ancora Balestra, Carosa, Capucci, Gattinoni, la mostra ripercorre un ventennio della moda italiana del secondo dopoguerra per ricostruire una galassia dove i protagonisti prendono forma e risalto attraverso gli abiti iconici della nostra moda.
L’esposizione si inserisce nella ricca programmazione delle attività del Museo nazionale delle arti del XXI secolo del quartiere Flaminio, la cui vocazione rispecchia fin dalla sua inaugurazione nel maggio del 2010 la volontà di essere un laboratorio di innovazione, di ricerca e di sperimentazione culturale e artistica, ma anche luogo di esposizione e conservazione dell’enorme patrimonio italiano invidiato nel mondo.
“La proposta del Maxxi per i prossimi mesi – ha dichiarato il suo direttore artistico Hou Hanru – è davvero molto ricca, con ben otto mostre in programma, all’insegna della multidisciplinarietà, della contaminazione dei linguaggi, della partecipazione del pubblico, delle collaborazioni internazionali. Sono il frutto del lavoro di squadra con lo staff curatoriale del Museo d’Arte, diretto da Anna Mattirolo, e quello di Architettura, diretto da Margherita Guccione. Vogliamo infatti stimolare la collaborazione tra i diversi team: curatoriale, ricerca, educazione, e anche comunicazione e marketing, basandoci sul principio di una ‘intelligenza collettiva’. Alla base c’è la domanda: quale può e deve essere oggi, in un’epoca di crisi e di cambiamento globale, il ruolo di un’istituzione nazionale dedicata alla creatività contemporanea? Può un museo dare il suo contributo e farsi interprete di nuove istanze, nuove proposte per una società migliore? Il Maxxi vuole essere un laboratorio di sperimentazione e dibattito”.