L’anno nero del manifatturiero italiano non accenna a invertire le tendenze: ammonta rispettivamente a -11 e -10 punti percentuali il saldo tra attese di aumento e di diminuzione della produzione e del fatturato per il terzo trimestre 2014, in cui ad incidere in maniera preponderante sono le micro e piccole imprese (-16 il saldo di produzione e fatturato). Tra i settori, solo l’alimentare segnala attese positive per il prossimo trimestre (+5 il saldo per il fatturato e +3 per la produzione).
“A pesare nel giudizio degli imprenditori sull’andamento del terzo trimestre dell’anno – ha dichiarato sconsolato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello – e’ il perdurare di un quadro di consumi interni in forte difficolta’ a cui si salda il recente rallentamento della componente estera delle vendite. Se è vero che le imprese del Nord-Italia sembrano avere piu’ energie per uscire prima delle altre dalla recessione, a maggior ragione non dobbiamo far mancare il supporto necessario alle altre aree del Paese, a cominciare dal Sud”.
“E’ urgente far ripartire un ciclo positivo di investimenti pubblici e privati – ha concluso il presidente Dardanello – puntando su priorità chiare come efficienza e riqualificazione energetica, banda larga, tutela del territorio. E rinsaldando la trama del tessuto imprenditoriale con iniezioni di risorse finanziarie e con la realizzazione delle riforme che veramente servono alle imprese: dalla semplificazione burocratica alla giustizia civile. Due fronti in cui le Camere di commercio possono dare un contributo tangibile all’azione del Governo e del Parlamento”.
JM