Secondo l’ultimo documento reso noto dal Mef, la Tasi 2014 sarebbe costata meno dell’Imu 2012 ai contribuenti italiani. I Comuni, infatti, avrebbero incassato il 29,3% in meno rispetto agli 1,6 miliardi incassati con l’Imu 2012, circa 1,2 miliardi di euro. “Nel passaggio dall’Imu 2012 alla Tasi/Imu 2014, i comuni che hanno deliberato le aliquote Tasi registrano una diminuzione del numero di contribuenti per l’abitazione principale pari a 1,2 milioni – si legge nel documento del Dipartimento delle Finanze – e tale flessione può dipendere dall’introduzione da parte di alcuni comuni di esenzioni per l’abitazione principale, nell’esercizio della propria potestà impositiva. Il gettito Imu 2012 relativo all’abitazione principale, è risultato di circa 1,6 miliardi di euro a fronte di un gettito Tasi/Imu 2014 stimato, a fine 2014, in circa 1,2 miliardi di euro, con una riduzione complessiva del 29,3%”.
“Per la fascia sotto i 50 euro e per quelle superiori a 150 euro – concludono dal Mef – la Tasi/Imu 2014 registra una contrazione sia del numero dei contribuenti, sia dell’importo rispetto all’Imu 2012. Al contrario, per le fasce comprese tra 50 e 150 euro, si rileva un incremento del numero di contribuenti e degli importi teorici della Tasi/Imu 2014 rispetto all’Imu di due anni fa. Tale circostanza è dovuta al fatto che la normativa riguardante l’Imu prevedeva detrazioni di base per tutti i Comuni, mentre la normativa sulla Tasi non contempla questa possibilità e lascia invece la facoltà di introdurre detrazioni”.
JM