Rossella Orlandi, da giugno nuova direttrice dell’Agenzia delle Entrate, ha fatto il punto della situazione sull’evasione fiscale in un’intervista al Corriere. Primo punto affrontato quello spinoso del Canone Rai: “L’evasione è così alta perché io fino a 2 mila euro di debito non posso fare nessuna azione esecutiva. Mando un avviso, e se il contribuente è una persona per bene paga, altrimenti no, e non posso farci niente. Le norme con cui gestiamo il canone sono di un Regio decreto del ‘38, quando la Rai ancora non c’era, e nessuno ha mai voluto cambiarle”.
Soddisfatta delle norme sul Pos obbligatorio: “L’evasione con questa mossa si riduce. Questo è dimostrato da tantissimi studi. All’estero si paga con la carta anche il caffè, ma all’estero non è che tutti gli oneri della moneta elettronica siano in carico ai commercianti, come da noi”.
Le ultime considerazioni degne di nota sono sul rapporto con Equitalia e su un certo protagonismo dei suoi predecessori: “Forse c’è stato un eccesso di protagonismo, ma io sono un funzionario dello Stato. Mi hanno insegnato che quando un funzionario prende una responsabilità non deve mettersi il pennacchio. Applichiamo le leggi. E segnaliamo le cose che non vanno, questo sì. Non sarò presidente anche di Equitalia perché per me è opportuno che ci sia una netta separazione dei ruoli”.
JM