“L’equivalente del Pil di una regione come il Lazio” è questo quello che vale l’economia criminale in Italia, oltre 170 miliardi all’anno. La cifra monstre delle attività illegali nel nostro Paese è stata elaborata elaborata dall’ufficio studi della Cgia di Mestre che spiega anche come tale enormità riversata sul mercato finisca inevitabilmente per stravolgerlo.
«La stima del valore economico prodotto dalle attività criminali – ha affermato il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi – è il frutto di una nostra elaborazione realizzata su dati della Banca d’Italia. Va ricordato, in base alle definizioni stabilite dall’Ocse, che i dati prodotti dall’Istituto di via Nazionale non includono i reati violenti come furti, rapine, usura ed estorsioni, ma solo le transazioni illecite concordate tra il venditore e l’acquirente, come ad esempio contrabbando, traffico di armi, smaltimento illegale di rifiuti, gioco d’azzardo, ricettazione, prostituzione e traffico di stupefacenti”.
La Cgia è riuscita a “mappare” le denunce di riciclaggio avvenute lo scorso anno anche a livello regionale. La Lombardia risulta la più colpita (11.575), seguita dal Lazio (9.188), dlla Campania (7.174), dal Veneto (4.959) e dall’Emilia Romagna (4.947). Tra il 2009 ed il 2013 sono aumentate di quasi il 212%.
Jacopo MARCHESANO