Il Senato nei giorni scorsi, con il voto di fiducia, ha dato il via libera definitivo al decreto competitività (Dl 91/2014) con 155 voti a favore e 27 contrari (tra cui anche Forza Italia). Diventa legge, dunque, il decreto che reca disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche, nonché per la definizione immediata di adempimenti derivanti dalla normativa Ue.
«Nel decreto legge 91/2014 – ha commentato Rete Imprese Italia – apprezzabile per alcune misure che alleggeriscono gli oneri a carico delle imprese, manca un approccio sistematico capace di aggredire tutti gli aspetti che frenano la ripresa e di sostenere la competitività del sistema produttivo. La situazione dell’economia italiana, in conclamata recessione, impone e rende urgente un piano strategico complessivo e coordinato di rilancio dello sviluppo. Il Paese ha bisogno di un disegno compiuto di politica economica a sostegno dell’impresa diffusa, con misure di ampio respiro che affrontino in una logica di ‘filiera’ il rilancio del sistema imprenditoriale italiano. Con urgenza, quell’urgenza che il Governo sta dedicando ad altre questioni che non sono l’economia reale».
JM