La violenta crisi economica che in questi anni ha investito l’Europa, e il nostro Paese in particolare, ha messo in serio pericolo la sopravvivenza della quasi totalità delle imprese operanti sul territorio nazionale. Molte hanno ceduto, vinte da debiti e crediti mai riscossi, alcune, grazie alla caparbietà di imprenditori mai domi, hanno resistito con le unghie. E, adesso che la crisi è comunque ben lontana dalla fine, riescono ad intravedere la luce in fondo al tunnel. A dispetto della crisi, invece, altre aziende hanno raddoppiato il reddito operativo negli ultimi 5 anni e hanno rafforzato la loro solidità finanziaria: sono 327 imprese italiane che continuano a crescere puntando sull’innovazione digitale e sull’internazionalizzazione.
“La ricerca che conduciamo fin dal 2009 – ha spiegato Antonella Negri-Clementi, presidente e amministratore delegato di Global Strategy che ha curato l’indagine annuale dell’Osservatorio PMI e che ha presentato i risultati nel corso del convegno PMI italiane fra tradizione e innovazione digitale nei giorni scorsi a Milano – evidenzia come in Italia esista un gruppo di aziende che, nonostante operi in settori maturi, abbia scelto da tempo di puntare su innovazione e internazionalizzazione riuscendo a contrastare gli effetti della crisi grazie alla tenacia degli imprenditori, alla sorprendente flessibilità e dinamicità nel riadattare le strategie operative per raggiungere i propri obiettivi”.
Le 327 eroiche aziende che hanno aggirato l’ultimo quinquennio di crisi economica hanno registrando tassi di crescita medi annui del fatturato tre volte superiori rispetto al panorama nazionale delle Pmi e un reddito operativo che è cresciuto nel periodo 2008-2012 di ben il 19% medio annuo. L’unico denominatore comune tra le imprese selezionate è l’innovazione tecnologica: il 93% ha un sito in almeno un’altra lingua rispetto all’italiano, il 46% è presente sui social, il 29% usa internet per servizi pre e post vendita, e infine il 15% vende online.
Jacopo MARCHESANO