Nucara: “Combattiamo l’abusivismo, ne beneficerà il turismo

Se per il presidente della Federalberghi, Bernabò Bocca, “le difficoltà economiche e la ridotta capacità di spesa che affliggono i nostri connazionali” sono le principali componenti in grado di spiegare la delicata attuale situazione del settore turistico che non riesce a decollare in questo inizio d’estate, il direttore generale Federalberghi, Alessandro Nucara, punta il dito soprattutto contro le recenti politiche interne che sicuramente non ha portato miglioramenti al settore.

Fino a quando i turisti stranieri potranno sopperire al calo dei turisti italiani?
Da sempre la componente straniera è stata essenziale per la tenuta del mercato turistico alberghiero. E da sempre i clienti d’oltre confine hanno scelto l’Italia per le proprie vacanze. Fino ad un paio di anni or sono la percentuale di mercato vedeva gli italiani attestarsi attorno al 55% e gli stranieri attorno al 45%. Con la crisi che ancora affligge il mercato interno la quota degli stranieri è cresciuta ulteriormente, attestandosi nel primo semestre del 2014 a quasi il 52% contro il 48% degli italiani. È importante evidenziare che la presenza dei turisti stranieri in Italia è cresciuta anche in valore assoluto e non solo in termini percentuali. Ciò vuol dire che il Paese è riuscito ad attrarre comunque quote maggiori di turisti. Tutti gli indicatori ci dicono che la domanda mondiale è in crescita e che l’Italia è una delle destinazioni più appetite. Ciò significa che c’è spazio per crescere ancora, a condizione di non sedersi sugli allori e di lavorare sodo per fare rete ed accrescere la competitività del sistema d’offerta italiano.

Quali sono i provvedimenti necessari per rilanciare il settore turismo in Italia?
Nei giorni scorsi la Camera dei Deputati ha dato il primo via libera al Decreto Cultura e Turismo, che contiene strumenti utili a sostenere la competitività del sistema d’offerta turistica italiano, incentivando le imprese che investiranno nella riqualificazione delle strutture ricettive e nel commercio elettronico dei servizi turistici, nonché i cittadini e le imprese che contribuiranno al restauro dei beni culturali, grande attrattore turistico che tutto il mondo ci invidia. Secondo noi lo spirito bipartisan che ha sin qui caratterizzato l’iter del decreto ci aiuta a sperare che il nostro Paese stia finalmente iniziando ad acquisire consapevolezza del ruolo che il turismo può giocare per lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione. Il lavoro da fare tuttavia è ancora molto e il tempo stringe. In attesa di confrontarci sull’attuazione delle ulteriori misure previste dal piano nazionale strategico, confidiamo che vengano adottate con urgenza forme di contrasto all’abusivismo, piaga che inquina il mercato, con milioni di turisti che consumano i propri pasti e pernottano in strutture abusive o semiabusive, in cui dilagano il lavoro nero e l’evasione fiscale.

Jacopo MARCHESANO