Per porre fine alla crisi che sta pesantemente investendo il mercato delle auto, Daniele Capezzone, presidente della commissione Finanze alla Camera, dopo aver ascoltato le associazioni rappresentative della filiera dell’automotive, con il suo Pacchetto auto ha proposto il ritorno della deducibilità a carico delle auto aziendali dal 20 al 40%.
I dati, infatti, parlano chiaro, e vedono il mercato italiano che ha ritrovato ultimamente un po’ di vigore grazie all’apporto delle flotte.
Nel 2013, a questo proposito, su 1 milione 303mila unitá vendute in Italia, il 36,2 per cento ha riguardato il settore delle auto aziendali.
Ma lo scenario evidenziato dal Rapporto Aniasa 2014, l’annuale focus sul settore delle flotte e del noleggio auto, “non presenta segnali incoraggianti neppure per quanto concerne gli acquisti delle società, gli stessi che hanno sorretto il mercato negli ultimi anni“.
A questo proposito, e tornando sulla questione del nodo fiscale, Fabrizio Ruggiero, neo presidente di Aniasa, l’associazione confindustriale alla quale aderiscono le imprese che gestiscono le flotte e quelle del noleggio, ha dichiarato: “Le manovre tributarie dell’ultimo biennio hanno aumentato oltremisura la tassazione sull’auto, deprimendo ulteriormente il mercato e raggiungendo, peraltro, risultati di gettito opposti agli iniziali obiettivi. L’auto aziendale si trova, in Italia, in condizioni di gravi difficoltà strutturali e sottodimensionato a causa di un trattamento fiscale penalizzante rispetto agli altri Paesi dell’Ue, diventato nel 2013 ancora più iniquo“.
Il noleggio ha assicurato, lo scorso anno, entrate fiscali per un ammontare di 2 miliardi di euro.
Il Rapporto Aniasa evidenzia quattro buone ragioni che giustificherebbero una serie di interventi pro settore: l’auto aziendale è uno strumento di mobilità per le aziende; un volano per l’economia; un comprovato promotore di correttezza fiscale; contributo all’ambiente.
Su quest’ultimo punto, il presidente Ruggiero ha sottolineato come “un elevato turn over contribuisce al rinnovo del parco auto, in virtù di una più rapida introduzione sul mercato di veicoli a basso impatto ambientale, in particolare ibridi, bifuel e a metano“.
Emilio Di Camillo, direttore del Centro Studi Subalpino, non ha dubbi: “Uno spiraglio capace di portare a una ripresa più consistente del mercato dell’auto, attraverso interventi sulla deducibilità dei costi aziendali e un’azione sulla leva fiscale, si è aperto all’evento Missione Mobilitá di aprile con l’intervento del presidente della commissione Finanze della Camera, Capezzone“.
Fiducioso sull’anno in corso si dichiara Claudio Manetti, amministratore delegato di Leasys: “Ritengo si possa già affermare che il 2014 sarà per il noleggio a lungo termine una buona annata, in grado di generare una domanda complessiva per 150mila auto. Sicuramente lo sarà per Leasys, che ha cominciato l’anno crescendo del 30% in termini di ordini e raccogliendo i primi frutti degli sforzi organizzativi e degli investimenti tecnologici degli ultimi anni“.
A fare il punto sul noleggio a breve termine è invece Gianluca Testa, ad di Avis Budget Group: “Nonostante il protrarsi nell’ultimo periodo di un certo livello di stagnazione dei mercati, nel primo trimestre del 2014 abbiamo assistito a una leggera crescita per il mercato del noleggio a breve termine, sia in termini di fatturato sia di volumi, tendenza che avvertiamo anche come Avis Budget Group. Il periodo selezionato è comunque da noi considerato di bassa stagione, in quanto per lo più legato alla domanda di servizi di autonoleggio da parte delle aziende, le quali, in un momento di incertezza economica tendono a ridurre gli investimenti per diverse voci di spesa, compresi i viaggi aziendali. Un altro fattore non positivo registrato sia da Aniasa sia da noi, nell’ultimo anno, è il considerevole aumento della criminalità legata ai furti d’auto, che ha danneggiato con una certa incidenza anche la nostra flotta. Comunque, nel breve e medio termine abbiamo delle prospettive più rosee, soprattutto per quanto riguarda la Southern Region in Europa, grazie alla crescita dell’affluenza turistica che caratterizza il nostro mercato in alcuni periodi dell’anno, e che genera un automatico aumento della domanda per il noleggio di veicoli a breve termine, un fattore che finisce per impattare positivamente sul nostro business lungo tutto il corso dell’anno“.
Lo studio di GE Capital sulle flotte aziendali europee ha voluto fare una previsione relativa ai prossimi due anni e pare che il mercato sia destinato a crescere, secondo ben otto gestori su dieci.
La ricerca ha preso in considerazione 72 flotte aziendali di grandi dimensioni in tutta Europa che gestiscono oltre 150mila automezzi e si focalizza sui trend e sulle possibili evoluzioni del mercato nei prossimi 24 mesi.
In cima alle priorità dei fleet manager c’è il miglioramento dei comportamenti dei driver; una seconda priorità, indicata dal 54% delle aziende dotate di una flotta internazionale, concerne l’ottimizzazione dei costi di gestione mediante la sua centralizzazione; un’altra area d’interesse riguarda la gestione del carburante.
Da evidenziare, infine, la crescente attenzione alla gestione delle emissioni: il 61% delle aziende ha stabilito, in proposito, limiti agli scarichi di CO2, mentre nel 2008 questa percentuale era ferma al 38%.
Il noleggio, intanto, si appresta ad allargare il proprio bacino, andando ben oltre il comparto strettamente aziendale, e dunque in direzione dei clienti privati.
Tutto questo grazie a offerte pensate ad hoc che svincolino il cliente dal possesso del veicolo e ne risolvano in modo flessibile ogni tipo di esigenza di mobilità.
Un ulteriore studio, presentato in occasione del Rapporto Aniasa, mette in luce come le armi vincenti dell’offerta di auto condivisa siano soprattutto tre: l’economicità, la flessibilità e accessibilità del servizio.
I valori medi più elevati delle risposte (in una scala di gradimento da 1 a 5) vengono registrati dalle voci “semplicità ed efficienza nella prenotazione” (4,39), “convenienza economica” (4,3) e “possibilità di usufruire di specifiche tariffe convenzionate” (3,92).
Anche quest’anno il Barometro del Corporate Vehicle Observatory di Arval Italia, diretto da Andrea Solari, ha chiesto ai mobility manager delle varie aziende cosa risulta fondamentale per loro nel momento in cui devono scegliere su quale flotta di auto orientarsi.
Le risposte hanno riguardato i seguenti aspetti: sicurezza, telematica e outsourcing. La ricerca ha interessato un campione di 4.560 aziende di varie dimensioni e settori a livello internazionale, 300 delle quali italiane.
Al centro dell’interesse dei fleet e mobility manager intervistati compare, in linea con i dati della ricerca 2013, il tema della sicurezza.
Ma, se solo un anno fa le aziende erano principalmente focalizzate sulle dotazioni di sicurezza a bordo veicolo, ora, come ha dichiarato Solari, “gli aspetti legati all’educazione dei driver hanno conquistato un ruolo di maggior rilievo: circa un terzo degli intervistati nelle aziende di maggior dimensioni si concentra sull’educazione del Driver per prevenire i rischi legati all’incidentalità stradale“.
Sono in crescita le società che ricorrono alla telematica, arrivate a coprire il 33% del totale, contro il 16% rilevato nell’anno precedente sullo stesso segmento.
Ma è soprattutto la motivazione che spinge le aziende ad introdurre tale strumento ad essere differente. “Mentre solo un anno fa il principale vantaggio era inteso come possibilità di geolocalizzare i veicoli, oggi ben il 46% dei mobility manager intervistati dichiara di utilizzare la telematica come strumento per migliorare la sicurezza dei propri driver“.
Per quanto riguarda l’outsourcing, il 59% degli intervistati ha sostenuto di ricorrervi per risparmiare, mentre il 45% afferma di delegare all’esterno le attività e i processi legati alla gestione della mobilità, per poter essere ancor più focalizzato sul proprio core business.
Tra i servizi innovativi di mobilità, riscuote grande interesse l’utilizzo di applicazioni “mobile” a supporto dei driver, un servizio ritenuto strategico dal 42% dei gestori di flotte delle aziende di più grandi dimensioni.
Quasi un terzo degli intervistati (27%) è, inoltre, interessato alla gestione via web delle auto condivise, sottolineando di fatto l’attenzione, via via crescente, rivolta al corporate car sharing.
In materia di veicoli a basso impatto ambientale, cresce l’utilizzo delle alimentazioni alternative, metano e Gpl in particolare, utilizzate rispettivamente nel 27% e 16% delle aziende con oltre 100 dipendenti.
Vera MORETTI