In occasione della Dodicesima Giornata dell’Economia, l’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Roma, per controbilanciare i drammatici dati resi noti dall’Osservatorio Confesercenti nei giorni scorsi, ha diffuso i dati della situazione regionale. Resta preoccupantemente alto il tasso di disoccupazione, mentre perdura la difficoltà di accesso al credito per le imprese (come abbiamo già specificato ieri), con una marcata contrazione dei prestiti da parte degli Istituti di credito. In controtendenza rispetto ai dati a livello nazionale, cresce il numero delle imprese: al 31 dicembre 2013 erano 465mila e di queste oltre 100mila sono femminili.
Le aziende registrate a fine 2013 si attestano a 464.986 unità (7,7% della base produttiva nazionale). Nel 2013 le iscrizioni sono state 31.598 a fronte di 23.637 cessazioni (escluse le cancellazioni d’ufficio). Il saldo risulta positivo e pari a +7.961 imprese, con un tasso di crescita del +1,7%, il terzo più alto tra tutte le province italiane e nettamente superiore alla media nazionale (+0,2%), ma in costante flessione rispetto ai valori registrati nel biennio precedente (+2,3% nel 2011 e +1,9% nel 2012).
I numeri più positivi, comunque, si registrano per le imprese “rosa”: alla CCIAA capitolina risultano più di 100mila imprese femminili, pari al 7% della base produttiva “femminile” nazionale, con un tasso di femminilizzazione del sistema produttivo provinciale pari al 21,7% (Italia: 23,6%). Nonostante l’impresa individuale rappresenti ancora la soluzione organizzativa prevalente tra le imprenditrici romane (45,3% del totale), sono le società di capitale gestite da donne a far rilevare il dinamismo maggiore: con un incremento pari al 3,4%.
Jacopo MARCHESANO