Dal 6 giugno scorso l’obbligo della fattura elettronica verso la Pubblica amministrazione è diventato operativo. Ministeri, Agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza non possono più accettare fatture emesse o trasmesse in forma cartacea. La stessa disposizione si applicherà, dal 31 marzo 2015, ai restanti enti nazionali e alle amministrazioni locali. Inoltre, a partire dai tre mesi successivi a queste date, le PA non potranno procedere al pagamento, neppure parziale, fino all’invio del documento in forma elettronica. Secondo i dati prodotti dagli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, la nuova fattura elettronica potrebbe portare risparmi per un miliardo di euro: una media di ben 17 euro per ognuna delle fatture emesse ogni anno verso le Pubbliche Amministrazioni (ben 60 milioni).
“Con la fatturazione elettronica abbiamo seriamente la possibilità di dare un colpo alla corruzione. Tracciare in forma digitale ogni forma di pagamento è un passo fondamentale per la piena trasparenza negli appalti della pubblica amministrazione”. Ad affermarlo è il presidente della Commissione di Vigilanza sull’Anagrafe Tributaria Giacomo Portas, eletto recentemente alla Camera nelle liste del Partito Democratico. “Chi prende e dà tangenti, chi gonfia gli appalti ora avrà la vita di più dura – ha concluso Portas – La vicenda del Mose ci dice che dobbiamo puntare anche sulle banche dati per sconfiggere la corruzione”.
“La gestione strutturata e informatizzata del ciclo amministrativo consente di ridurre i tempi ed errori nella gestione dei dati – ha commentato anche Mara Galetto, Senior Manager di BravoSolution, azienda specializzata nella gestione innovativa del ciclo source-to-pay – Se poi anche i processi a valle del ciclo amministrativo, in particolare la gestione degli acquisti, sono digitalizzati, i benefici su tutta la “filiera” aumentano in maniera esponenziale. Si arriva a un efficientamento e ad una tracciabilità di tutto il processo source-to-pay, con dati gestiti in modo strutturato, organizzato e digitalizzato”.
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Jacopo MARCHESANO