Il giorno tanto atteso è finalmente arrivato: parte oggi a Milano la cinquantatreesima edizione del Salone del Mobile alla Fiera di Rho. «Nonostante la crisi — sostiene il presidente Claudio Luti — la nostra filiera resta la più ricca e forte: sarà un evento globale, tutti devono per forza venire da noi». A giudicare dalle cifre, l’invito del patron è stato accolto a braccia aperte: più di 1.400 espositori, disposti su una superficie complessiva di 152.300 metri quadrati, proporranno le novità in fatto di complemento d’arredo (camere da letto, sale da pranzo, tinelli e soggiorni); altri 128 sveleranno le cucine del futuro, in 174 si concentreranno invece su sauna, cabine doccia e altri accessori per il bagno. Senza contare i numeri del Salone Satellite, del Progetto Accoglienza e dell’ormai classico Fuori Salone.
Per quanto riguarda le vendite, il settore arredamento e design non può che puntare maggiormente sulle esportazioni. Cresciuto del 2,5% rispetto all’anno precedente, l’export deve sempre più bilanciare la crisi dei consumi interni arrivati negli ultimi mesi a perdere più del 7%. Conseguentemente, in media il 60% del fatturato delle maggiori aziende nostrane dipende dalle esportazioni, una quota ancora più consistente rispetto agli anni precedenti.
«Il Salone del Mobile è riconosciuto come mostra del prodotto più innovativo e di maggior qualità: nelle vetrine più belle del mondo ci sono solo prodotti italiani. Anche stavolta — ha affermato Roberto Snaidero, al vertice di Federlegno-Arredo — i saloni daranno un segnale positivo per l’economia di tutto il Paese».
Jacopo MARCHESANO