A seguito dell’Accordo per il credito 2013, siglato tra Abi e le Associazioni di imprese, diventato operativo da gennaio 2013 nell’ambito dell’accordo “Nuove misure per il credito alle Pmi” stipulato nel 2012 tra l’associazione delle banche e tutte le organizzazioni rappresentative del mondo imprenditoriale, è ora stato presentato Progetti investimenti Italia, un’iniziativa focalizzata su un plafond complessivo di 10 miliardi di euro prorogato al 30 giugno 2014.
Alla fine del 2013 sono state accolte 9.850 domande di finanziamento per un controvalore di 3,3 miliardi di euro.
L’80,4% delle domande presentate riguarda investimenti in beni materiali, mentre le domande accolte “garantite” dal Fondo di garanzia per le Pmi, dall’Ismea o dalla Sace, nonché dai Confidi rappresentano il 17,8%.
Si tratta soprattutto di finanziamenti che hanno una durata superiore ai tre erogati e che rappresentano il 69% del totale.
Un’analisi effettuata relativa alla distribuzione dei finanziamenti erogati per attività economica dell’impresa richiedente rivela che il 44,8% dei finanziamenti è riferito ad imprese dell’industria, il 28,3% a commercio e alberghiero, il 5,2% è andato verso l’artigianato, il 4,9% all’edilizia e opere pubbliche”, il 4% dei finanziamenti è riferito a imprese dell’agricoltura e il restante 12,8% genericamente ad altri servizi.
La maggior parte dei finanziamenti è andata al Nord (72,7%), seguito da Centro (18,7%), Sud e isole (8,6%).
Sempre l’Abi informa che a partire dal 2009 sono state oltre quattrocentomila le piccole e medie imprese che hanno beneficiato delle iniziative messe in campo dalle banche per sostenere la disponibilità di credito.
Uno sforzo enorme in anni in cui l’economia italiana ha perso 9 punti percentuali di Pil, circa 27 punti di investimenti fissi lordi e quasi un quarto della produzione industriale.
L’azione di intervento si è sviluppata in quattro fasi che hanno visto il sistema creditizio fornire respiro finanziario alle imprese in difficoltà.
Inoltre, si è provveduto ad individuare nuove misure in favore delle imprese sane, e con prospettive di crescita, finalizzate al riequilibrio della struttura finanziaria e all’ampliamento dell’accesso al credito (e assicurare la disponibilità di adeguate risorse finanziarie alle Pmi.
Infine, con l’accordo per il credito del luglio 2013 è stata prevista anche la concessione di finanziamenti di ammontare proporzionale all’aumento dei mezzi propri realizzati dall’impresa.
Vera MORETTI