È fissato per domani il Consiglio dei ministri che varerà il decreto sul bonus fiscale di 80 euro in busta paga: «proporremo di estendere il beneficio fiscale delle persone fisiche anche alle partite Iva, che guadagnino con lo stesso reddito degli altri, cioè meno di 25.000 euro e che non abbiano dipendenti. Pensiamo a tanti giovani che hanno aperto partita Iva, e che non hanno dipendenti e guadagnano meno di 25.000 euro», ha precisato Angelino Alfano nei giorni scorsi dopo che in primo momento i partitivisti sembrano essere stati esclusi dal provvedimento.
Secondo il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, inoltre, la misura avrà «un impatto permanente importante sulla capacità di crescita del Paese». Una crescita stimata intorno agli 0,3 punti percentuali di prodotto interno lordo nel 2014, fino ai 2,25 in più nel 2018, per il titolare di Via XX Settembre che ha aggiunto di aspettarsi l’avvio di una ripresa tonica «dall’anno prossimo stimando una crescita dell’1,3%».
Sul tema delle finte partite Iva torna, invece, il ministro Welfare Giuliano Poletti: «se avete bisogno di una prestazione temporanea, non avete bisogno di inventarvi la partita Iva: avete il contratto a termine senza causale e con le proroghe». Il presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane ha anche promesso «più controlli» sulle false partite Iva e «una consultazione con le organizzazioni che rappresentano i lavoratori per vedere cosa di positivo si possa fare per la categoria. Infatti bisogna combattere le partite Iva false ma anche ragionare con le partite Iva “vere” su quali siano le condizioni migliori in cui possano fare il loro lavoro». Qualcosa si è, finalmente, mosso per i partitivisti italiani? Vedremo…
Jacopo MARCHESANO