Meet the Media Guru: incontri per capire il digitale

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Per capire quale impatto avranno i sistemi high-tech sugli stili di vita, nonché sulla società e sui modelli di business, Maria Grazia Mattei ha ideato Meet the Media Guru, un ciclo di incontri dedicati agli appassionati di tecnologia.

Il timore più diffuso, ovvero quello di un futuro popolato da robot umani, viene sfatato dalla stessa Mattei, la quale, guardando al domani, non ha dubbi: “Le parole d’ordine sono sharing economy, droni, realtà aumentata, social network. L’attenzione si sta puntando sempre di più sui droni perché saranno i protagonisti dei cambiamenti relativi a comunicazione e relazione. Inoltre, andremo oltre i google glass e punteremo alle tecnologie wearable e a tutti gli strumenti che mirano al potenziamento cognitivo. Il settore delle neuroscienze è molto attento a questo cambiamento: si stanno mettendo a punto tecnologie che permetteranno di connettersi, comunicare e relazionarsi attraverso il cervello. Ecco il significato di ‘robot umani’: macchine e computer sempre più vicini alla mente degli uomini”.

Un ruolo chiave, secondo le previsioni dell’ideatrice di questa serie di incontri, sarà ancora ricoperto dai social, soprattutto grazie al loro merito di rendere la comunicazione e lo scambio di informazioni più facile e veloce.
Ma per chiarire ogni dubbio, anche per chi è pessimista e vede la tecnologia come un ostacolo e non come il segno del progresso, è fondamentale Meet the Media Guru. Questi incontri si baseranno sullo slogan secondo cui non ci possono essere smart city senza smart citizen, il che significa che il digitale, in un futuro neanche troppo remoto, farà parte delle vite di tutti, e non solo delle imprese.

A questo proposito, Mattei ha dichiarato: “Per questo è importante diffondere la cultura della connettività, della condivisione e dell’interazione, della circolazione delle idee e del pensiero. In Italia si respira una doppia aria: da una parte ci sono i giovani che esprimono grande energia e potenzialità nei confronti dell’innovazione e delle nuove frontiere tecnologiche. Basta guardare quello che è successo con le startup: abbiamo scoperchiato un vaso e ne sono uscite dozzine di idee brillanti con le quali ci siamo ripresi le caratteristiche che ci appartengono da sempre, quelle di creativi e di imprenditori. Dall’altra parte ci sono le imprese, che rispondono al richiamo dell’innovazione in due modi: spesso le grandi aziende sono più scettiche di fronte alla tecnologia, non ne capiscono le potenzialità e i benefici che potrebbero trarne, sperimentano a stento l’e-commerce ma restano chiuse nel loro piccolo mondo tradizionale. Sono invece le piccole e medie imprese nazionali quelle più effervescenti nei confronti dei cambiamenti hi-tech: e sono proprio loro le promotrici di un nuovo modo di fare impresa basato su nuovi prodotti, nuovi cicli produttivi e nuove strategie di comunicazione”.

Per arrivare ad un risultato in grado di essere competitivo anche a livello europeo, occorre che si compia una capillare alfabetizzazione digitale, che coinvolga le imprese e anche il Made in Italy.

Vera MORETTI