La ripresa economica che stenta a ripartire, la crescita esponenziale di nuove imprese femminili e una rapida considerazione sulle polemiche delle ultime settimane riguardo il film di Paolo Virzì, Il capitale umano: di questo abbiamo conversato brevemente con Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza.
Nel 2013 gli ordini esteri rimangono stabili su buone percentuali e finalmente quelli interni tornano in positivo. Nonostante tutto, possiamo iniziare a parlare di ripresa economica?
Certamente i dati di chiusura del 2013, che emergono dall’ultima congiuntura dell’industria manifatturiera della Brianza, infondono fiducia, ma occorre dare tempo e continuità a questi segnali. La produzione al IV trimestre 2013 ha registrato una variazione congiunturale del +0,6% e una variazione rispetto allo stesso periodo del 2012 del +2,3%. Migliorano gli ordini, non solo quelli esteri (+1,7% rispetto al III trimestre, +6,2% rispetto all’anno precedente), ma anche quelli interni (+0,6% per la variazione congiunturale, +1,6% per la variazione tendenziale). Tuttavia il fatturato resta di segno negativo così come il saldo occupazionale. Quindi è vero che ci sono segnali positivi, ma non siamo ancora ritornati ai livelli di produttività pre-crisi, e quindi ci dobbiamo confrontare ancora con grandi difficoltà. Per poter parlare di ripresa solida e strutturale occorre superare le criticità stringenti sul mercato del lavoro, sull’accesso al credito e sulla burocrazia, problemi che affliggono le nostre imprese, limitano la competitività e la capacità di attrarre nuovi investimenti.
Il 2013 ha visto la crescita esponenziale delle imprese femminili…
Le imprese femminili sono certamente una ricchezza che le istituzioni devono promuovere e sostenere. Nel 2013 in Italia sono nate 107.569 nuove imprese femminili, il 4% in più rispetto all’anno precedente. Questo dato costituisce certamente un valore aggiunto perché alimenta il tessuto imprenditoriale del Paese e perché rappresenta, in un periodo di forte difficoltà del mercato del lavoro, una possibile forma di occupazione. Infatti uno dei problemi che affligge la nostra economia è proprio la scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro, ancora al di sotto degli standard europei. E quindi le donne che decidono di fare impresa rappresentano una nuova opportunità di crescita per il nostro Paese.
Come si pone la Camera di Commercio di Monza e Brianza rispetto alle recenti polemiche riguardo l’ultimo film di Paolo Virzì Il capitale umano?
La Camera di commercio non entra certamente nell’ambito delle scelte registiche o stilistiche riguardanti un film, il cui gradimento dipende dallo spettatore. Per noi un film rimane comunque un prodotto di un’industria culturale e creativa che, al di là dei contenuti, genera ricchezza, posti di lavoro, e, nel caso specifico, visibilità alla nostra Brianza. Certo è che la Brianza è una terra di impresa, di grande dedizione al lavoro, di impegno, responsabilità e solidarietà, di un saper far bene le cose che è alla base della nostra reputazione e del gradimento internazionale nei confronti delle nostre produzioni, espressione del Made in Italy di qualità.
Jacopo MARCHESANO