L’anno nuovo, finalmente, porta con sé, oltre ai rincari, anche buone notizie. L’indice Pmi manifattura dell’Eurozona a dicembre è salito ai massimi da due anni e mezzo a 52,7 punti, secondo la lettura finale di Markit Economics, che conferma la prima stima, top da giugno 2011. Per quanto riguarda il nostro Paese, l’indice Pmi manifatturiero è salito a 53,3 in dicembre – quasi due punti oltre i 51,4 di novembre e ampiamente al di sopra del consensus di 51,8 – attestandosi ai massimi da aprile 2011.
Il dato non può che rinforzare l’ipotesi di una ripresa, seppur moderata e dalle tempistiche notevolmente rallentate, dell’economia italiana nel corso dell’anno appena iniziato e potrà fare gioco all’impegno del governo guidato dal democratico Enrico Letta di accelerare sul fronte delle riforme a sostegno della crescita.
La maggior parte degli economisti prevede un ritorno dell’economia italiana ad una lieve crescita nell’ultimo trimestre del 2013, i dati ufficiali verrano forniti tra non molto, anche se l’intero anno dovrebbe chiudersi con una contrazione complessiva del Pil ancora pesante, -1,8%, dopo il -2,4% del 2012. Il governo in carica, comunque, prevede una crescita dell’1,1% per il 2014, mentre l’Ocse, più cauta, indica per quest’anno un +0,6%. Fondamentale, ovviamente, l’apporto del settore manifatturiero che rappresenta circa il 19% del prodotto italiano.
Jacopo MARCHESANO