Ormai ci siamo. Dall’1 gennaio del 2014, infatti, scatterà l’obbligo di tenuta del Pos da parte dei professionisti e parlare di proteste sarebbe quantomeno riduttivo. Quella dei professionisti contro l’obbligo di installare il POS nei propri uffici è una vera e propria crociata anti-banche, come hanno dimostrato gli appelli di architetti e ingeneri nelle settimane scorse.
L’obbligo, inserito nel Decreto Sviluppo bis del 2012, è passato quasi inosservato fino a pochi mesi fa e ora anche il Presidente dell’INT (Istituto Nazionale Tributaristi), Riccardo Alemanno, ha deciso di alzare la voce attraverso una lettera inviata direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta in cui richiede un rinvio ed una revisione dell’obbligo di utilizzo del POS per imprese e professionisti: “Non Le sembra, sig. Presidente, che si debba prorogare tale data per potere analizzare con maggiore attenzione i criteri e le modalità applicative, evitando che tutto ciò costituisca solo un ulteriore costo per imprese e professionisti e che gli unici soggetti ad averne un beneficio siano le banche? Inoltre, con tutta sincerità, non vedo questo obbligo come un aiuto alla giusta e condivisa lotta all’evasione fiscale”.
A sostenere la tesi di Alemanno anche la Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro che ha stimato come tutti i professionisti – vale a dire i 2 milioni e 300 mila iscritti agli ordini e che operano anche all’interno delle altre 5 milioni di imprese e società professionali attive sul territorio nazionale – verserebbero agli istituti di credito qualcosa come 2 miliardi di euro l’anno.
Jacopo MARCHESANO