Redditometro: nuovi paletti dal Garante della Privacy

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Il Garante della Privacy ha avanzato nuove richieste per quanto riguarda il via libera al nuovo Redditometro.
In particolare, l’Authority ha chiesto al Fisco di non ricorrere mai alle spese presunte da medie Istat in sede di accertamento sintetico, né al fitto figurativo.
Le criticità che avevano richiesto un nuovo esame del Garante erano emerse in fase di invio delle lettere ai contribuenti a rischio evasione.

I paletti che il Garante ha messo, rispetto al 2013, riguardano dunque:

  • Medie Istat: il reddito del contribuente può essere calcolato solo in base a spese o elementi certi; non si possono mai presumere spese su base statistica, il cui ricorso era già stato ridimensionato nel provvedimento attuativo del Redditometro.
  • Fitto figurativo: in assenza di informazioni certe sull’abitazione (possesso, affitto, uso gratuito), non potrà essere utilizzato per selezionare i contribuenti da sottoporre ad accertamento. Sarà possibile attribuirlo solo in seguito al contraddittorio.
  • Esattezza dei dati: per garantirla, l’Agenzia delle Entrate deve porre rimedio ai notevoli disallineamenti emersi fra composizione della famiglia anagrafica e fiscale.
  • Informativa ai contribuenti: il contribuente deve essere informato del fatto che i suoi dati verranno trattati anche ai fini del Redditometro attraverso l’apposita informativa allegata al modello di dichiarazione dei redditi che va pubblicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
  • Contradditorio: l’invito al contraddittorio deve specificare la natura obbligatoria o facoltativa dei documenti o informazioni richieste. La comunicazione deve anche speficare le possibili conseguenze di un eventuale rifiuto, anche parziale, a rispondere. Infine, sono vietati i dati presunti di spesa, a tutela della riservatezza e protezione dei dati, sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.

Vera MORETTI