«Il turismo è lo specchio della salute di un paese, noi per fortuna riusciamo a sopravvivere grazie all’immenso patrimonio culturale che ci siamo ritrovati in casa. Quello che manca sono politiche concrete, non bastano le belle idee». E’ critico il presidente di Assohotel Filippo Donati nei confronti degli ultimi provvedimenti adottati dal governo in materia fiscale.
Presidente Donati, quali sono le sue prime impressioni relative ai recenti provvedimenti attuati dal governo in materia economica e pubblicati recentemente in Gazzetta Ufficiale?
Quello che noi critichiamo è l’impianto strutturale degli ultimi provvedimenti, come al solito volere a tutti i costi proseguire con un inasprimento della pressione fiscale, senza mettere mano ad una reale politica di controllo degli sprechi nella PA non favorisce nessuna prospettiva ottimistica. Il livello di tassazione per le micro e piccole imprese operanti nel settore del turismo non è più sostenibile, per cui nel giro dei prossimi sei mesi il numero di aziende alberghiere crollerà drasticamente. Nella sola Rimini negli ultime settimane si contano più di cento aziende costrette a cessare l’attività. Ci saremo aspettati almeno una detrazione fiscale del 50% per quelle imprese bisognose di opere di ristrutturazione, ma questo non è avvenuto.
Il turismo in Italia vale circa il 7-8% del nostro PIL,l’Iva, però, è la più alta tra i competitor internazionali.
Addirittura Letta avrebbe voluto, almeno a sentire le sue dichiarazioni, portarlo al 10%, ma le reali politiche di governo non si sono mosse in quella direzione. Non c’è da parte del governo l’attenzione che il settore del turismo meriterebbe.
Secondo lei il turismo può rappresentare realmente uno dei settori traino per la ripresa economica?
Ne sono assolutamente convinto. Per fortuna il nostro Paese piace ed attira migliaia di turisti da tutto il mondo, dobbiamo scommettere e investire di più sul brand Italia.
Jacopo MARCHESANO