Sommiamo insieme due grandi passioni, quella per il mare e quella del legno, il risultato è una antica e nobile professione: il maestro d’ascia. Un abile artigiano, un profilo eclettico, a metà tra il tecnico e l’artista, una figura cardine nonchè affascinante della antica cantieristica, che oggi purtroppo è sempre meno praticata. Il lavoro industriale ha infatti ormai sostituito il lavoro del maestro d’ascia, le macchine hanno preso il posto delle sue abili mani che plasmano e lavorano il legno con una abilità degna dei migliori artisti, appunto.
Eppure in alcune zona d’Italia, c’è che ci ancora ha desiderio che questa “magica” professione sopravviva, e così si organizzano corsi di formazione soprattutto per i giovani. E’ il caso di Venezia, dove da ben 10 anni la locale Confartigianato ha attivato nel settore della ‘cantieristica minore’ alcuni percorsi formativi, della durata di un anno, pensati per i ragazzi senza lavoro che nutrono il desiderio di operare all’interno dei cantieri nautici tradizionali.
Francesco Polo, il coordinatore dell’attività formativa per Confartigianato Venezia ha spiegato in una recente intervista: “ E’ dal 2003 che, grazie anche al finanziamento della Regione Veneto e del Fondo Sociale, formiamo giovani disoccupati con la passione per la cantieristica, in quello che si può definire il primo step per diventare maestro d’ascia, qualifica che si acquisisce definitivamente dopo un periodo di apprendistato sotto la guida di maestro d’ascia ‘senior’ e dopo un esame abilitante svolto presso la Capitaneria di Porto”.
I corsi che attirano una buona quantità di giovani, ottengono poi ottimi risultati. Circa il 70% dei partecipanti infatti rimane a lavorare nei cantieri nautici e talvolta, ove possibile, si mettono anche in proprio, continuando quindi a mantenere viva una tradizione che altrimenti sarrebe inesorabilmente destinata a scomparire.
E notate bene, tra gli allievi si contano anche parecchie donne.
Francesca RIGGIO