Tre società, collegate tra loro perché amministrate dallo stesso gruppo socio-familiare, che operavano a Terni nel settore del commercio all’ingrosso e nella fabbricazione di parti ed accessori per autoveicoli, sono state sorprese a emettere fatture false.
La Guardia di Finanza, infatti, ha scoperto che una delle tre ditte emetteva fatture per attività provvigionali rese nei loro confronti, le altre 2 invece si detraevano i costi relativi.
Ciò significa che una società emetteva fatture per attività di intermediazione e procacciamento affari sulle quali le altre 2 società pagavano una percentuale sul fatturato pari al 4%.
Le Fiamme Gialle avevano iniziato una serie di accertamenti nel mese di maggio, scoprendo così che il giro di soldi serviva per abbassare i redditi, con una distribuzione degli utili nelle tre diverse società, con il coinvolgimento di due società straniere, una tedesca ed una inglese.
Le indagini sono state condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Terni, i quali hanno contestato ai titolari, M.L. di anni 33 ed al fratello, M.T. di anni 27, un’evasione fiscale di circa 774.000 euro, un’IVA relativa di circa 228.000 euro ed un’IVA dovuta di oltre 168.000 euro.
Vera MORETTI