Quando si ritira la posta dalla propria casella, raramente lo si fa con piacere: le notizie che il postino ci recapita quotidianamente, infatti, sono causa di continui grattacapi.
Tra il conto in banca sempre più smilzo, i volantini pubblicitari che ingombrano i sacchi della spazzatura e le bollette di casa, infatti, c’è poco da sorridere.
Facile.it, a proposito di bollette, ha voluto compiere un’indagine, per capire se e quanto gli italiani si soffermano, oltre che sul corrispettivo da pagare, anche sulle singole voci che portano, poi, alla spesa totale.
Ciò che è emerso è che non è la buona volontà, a mancare negli italiani, quanto, piuttosto, la pazienza nel riuscire a tradurre ciò che le bollette riportano.
Il 53,1% degli intervistati ha dichiarato di leggere con attenzione ogni bolletta che arriva a casa e solo il 7,8% la paga e basta ma, nonostante gli sforzi, capire cosa ha portato a spendere la cifra indicata, è sempre più difficile.
Paolo Rohr, Responsabile Business Unit Energia di Facile.it, ha dichiarato: “Gli italiani, sempre più attenti al risparmio, guardano con attenzione le bollette di luce e gas ma il problema è che non tutte le voci di costo che vanno a comporre la cifra da pagare sono chiare. Quindi si arrabbiano, soprattutto perché non riescono a trovare una spiegazione alle loro domande e devono subire rincari senza capirne il perché“.
Non tutto quello che si legge sulla bolletta è infatti chiaro: è questo il problema di cui gli italiani si lamentano. Gran parte del campione si rammarica di non capire quanto viene effettivamente pagato per l’energia consumata (39,4%), mentre il 23,5% dichiara di non sapere cosa sono i servizi di rete e i servizi di vendita.
Ve lo diciamo noi di Infoiva: i primi sono i costi per il trasporto dell’elettricità dalle centrali nelle nostre case e la gestione del contatore, mentre i secondi sono dati dalla somma del prezzo dell’energia, della sua commercializzazione e del dispacciamento (vale a dire il mantenimento in equilibrio costante del sistema elettrico).
Terza cosa non chiara è il peso delle imposte e delle tasse sul totale da pagare, che lascia nel dubbio il 20,4% del campione. È tutto comprensibile solo per l’1,8% degli intervistati.
Nonostante, però, le voci astruse e la difficoltà di interpretazione, non sono le bollette di casa quelle che si pagano con meno voglia. Ai primi posti delle spese più indigeste ci sono ancora le tasse, come Iva, imposte ed accise, segnalate dal 69,4% degli intervistati.
Rohr commenta così questo risultato: “Il dibattito sull’Iva e le tassazioni legate alla fornitura dei servizi di luce e gas è aperto da tempo, perché non solo vi è un gran numero di accise da pagare insieme all’erogazione del servizio, ma sono soggetti ad iva anche imposte ed oneri generali di sistema, con il risultato di una “tassa sulle tasse” davvero difficile da digerire. L’unica soluzione resta confrontare le tariffe degli operatori, per scoprire se esiste il modo di risparmiare cambiando“.
Vera MORETTI