Accesso al credito: la tendenza negativa sta per invertirsi

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Le condizioni di accesso al credito sempre più difficoltose hanno reso l’Italia sempre meno competitiva, e questo, ormai, è un dato di fatto.
Sembra, però, che ora qualcosa si stia muovendo e che i muri invalicabili delle banche si stiano aprendo, anche se debolmente.

A dimostrarlo, sono due indagini condotte da Banca d’Italia e Bce.
Secondo Bankitalia, infatti, dopo un secondo semestre in cui le politiche di “offerta dei prestiti alle imprese sono divenute lievemente più restrittive, riflettendo principalmente prospettive sfavorevoli per l’attività economica e un connesso maggiore rischio di credito“, il terzo trimestre potrebbe svelare una nuova tendenza.

Non si tratta, comunque, di una vera e propria svolta, poiché le banche hanno ancora offerto i prestiti a condizioni peggiori rispetto al trimestre precedente, ma “nelle valutazioni prospettiche degli intermediari l’irrigidimento delle condizioni di offerta si interromperebbe nel trimestre in corso“.
Ad interrompersi, questa volta davvero, è l’irrigidimento delle condizioni d’offerta dei prestiti alle famiglie, in particolare per l’attivazione di mutui, come conseguenza di una lieve ripresa del mercato immobiliare,

Ad essere interpellati per l’indagine, sono stati otto tra i maggiori istituti di credito italiani, i quali hanno tutti sottolineato come la fiacchezza degli investimenti e la bassa fiducia dei consumatori siano stati elementi preponderanti per il peggioramento delle condizioni di accesso al credito.
Le previsioni per il trimestre in corso rimangono, secondo le banche, ancora negative, anche se le condizioni di accesso ai finanziamenti stanno migliorando, grazie all’allentamento delle tensioni per quanto riguarda il debito.

La ricerca condotta da Bce, invece, pone l’attenzione su un’altra criticità: “le politiche per l’offerta dei prestiti alle imprese sono divenute nel secondo trimestre 2013 lievemente più restrittive riflettendo le prospettive sfavorevoli dell’economia e il maggior rischio di credito“.
Ma anche l’indagine Bce riconosce alcuni segnali positivi relativi al trimestre in atto: “Nelle valutazioni prospettiche degli intermediari l’irrigidimento delle condizioni di offerta si interromperebbe nel trimestre in corso“.

Vera MORETTI