Una vittoria a metà, quella ottenuta ieri dal Governo.
Se, infatti, da una parte è stata approvata la sospensione dell’Imu e il rifinanziamento della Cig, dall’altra il decreto è ancora tutto da definire.
Da Palazzo Chigi annunciano che, comunque, “verrà approvato nei prossimi giorni, in modo da definire le modalità tecniche, garantendo comunque che i Comuni non si trovino in deficit di cassa“.
Motivo di ciò, il pressing esercitato da Pd, ma anche da Pdl, per far slittare la rata dell’Imu del 17 giugno per le prime case ma anche per capannoni e negozi.
Si tornerà ad affrontare le questioni legate al rifinanziamento della cassa in deroga e all’eliminazione dello stipendio dei ministri, se sono anche parlamentari, solo a metà della settimana prossima, poiché Fabrizio Saccomanni sarà impegnato oggi e domani lui sarà alla riunione del G8 nel Regno Unito, poi all’Abbazia di Spineto per il vertice convocato da Enrico Letta, e poi ancora a Bruxelles fino a martedì.
Dal Governo cercano di buttare acqua sul fuoco: “L’errore è stato di aver creato l’aspettativa quando l’esame sul decreto non era stato sufficientemente approfondito e il testo è stato scritto di corsa. E comunque non esiste che si rinvia sulla casa e non sui capannoni“.
Il ministro dell’Economia si è dato 100 giorni di tempo per una revisione complessiva dell’imposizione sugli immobili. Il rinvio, dunque, è solo una prima tappa verso un provvedimento più corposo che dovrebbe vedere la luce a settembre.
E in ogni caso si dovranno trovare le coperture entro la fine dell’anno, quando è previsto il saldo finale.
Una cosa è certa: se l’Imu sparirà, entrerà comunque in vigore una diversa tassa sulla casa, mentre per i capannoni sarà più complesso intervenire perché, come ha detto lo stesso Saccomanni, “certi immobili agricoli sono utilizzati come abitazione anche se fanno parte di impresa agricola“.
Ma, ora che è certo lo slittamento dell’Imu, come verrà compensato nelle casse dei Comuni? Sembra che sia in arrivo un anticipo pari a 1,2 miliardi che corrispondono al fabbisogno fino a settembre.
Per la Cig, confermato l’impegno di 1-1,5 miliardi, reperiti: “utilizzando fondi già stanziati e non utilizzati nel bilancio del ministero del lavoro e di altri ministeri“.
Il pacchetto comprenderà i 4 milioni che si risparmieranno sugli stipendi dei ministri, considerata da Enrico Letta una cifra simbolica ma significativa.
Un altro provvedimento che il Governo spera di centrare è evitare l’aumento dell’Iva a luglio, mentre per gli esodati si aspetterà qualche tempo in più, poiché si tratta di un problema che tornerà alla ribalta nel 2014.
Vera MORETTI