Se le banche non erogano più prestiti e le imprese non sanno dove sbattere la testa, gli Enti locali e le amministrazioni pubbliche aguzzano l’ingegno e vanno a bussare direttamente alla porta delle istituzioni per avere un po’ di soldi in cassa per pagare le imprese creditrici ed evitare di farsi complici del collasso della nostra economia. Visto che per il rimborso dei debiti della PA la strada appare ancora lunga, meglio provare direttamente con la Cassa Depositi e Prestiti. Risultato: alla Cdp sono arrivate oltre 1.500 domande di anticipazione di liquidità, per un importo complessivo di circa 6 miliardi di euro.
La valanga di richieste è infatti arrivata proprio nell’ambito della procedura prevista dal decreto relativo allo sblocco dei pagamenti della pubblica amministrazione.
Considerando che le cifre richieste superano l’importo delle somme del Fondo dedicato agli Enti locali da 4 miliardi di euro (2 miliardi per il 2013 e 2 miliardi per il 2014), su cui la Cassa Depositi e Prestiti opera per conto del Ministero dell’Economia e delle finanze, si procederà ad un riparto delle somme richieste. Le anticipazioni di liquidità, come previsto dal dl 35 del 2013, saranno concesse entro il 15 maggio e le erogazioni delle stesse saranno effettuate a seguito del perfezionamento dei relativi contratti.
Passando alla composizione delle domande: 1500 sono le richieste pervenute dalle Amministrazioni Comunali, per un importo complessivo pari a circa 5,8 miliardi di euro; 15 sono le domande presentate dalle Amministrazioni provinciali, per un controvalore di circa 110 milioni di euro; 25 sono le richieste degli altri Enti locali, per circa 53 milioni di euro.
Una pioggia di miliardi che dovrebbe servire a sanare una situazione intollerabile. Vedremo se riusciranno a non perdersi tra le pastoie della burocrazia.