Gaetano Stella chiede una revisione della Riforma del Lavoro

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Il nuovo Governo ha annunciato, ormai lo sanno tutti, un vero e proprio restyling dei contratti a termine e dell’apprendistato, per contrastare la disoccupazione giovanile sempre in aumento.
Ma Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, sostiene che, per risolvere alla radice questo grave problema, occorra una revisione più profonda della Riforma del Lavoro in tutta la sua totalità.

Per Stella è sicuramente positivo che i contratti a termine vengano modificati e che siano ridotti gli stacchi temporali, ma vuole di più: “La riforma Fornero ha allungato i tempi di intervallo tra un contratto a termine e l’altro, senza però garantire la stabilizzazione dei lavoratori, aumentando al contrario fenomeni di turnover tra gli stessi, danneggiando proprio quei lavoratori che si volevano proteggere e quindi producendo fenomeni distorsivi rispetto agli obiettivi della norma. Fortunatamente, la legge ha stabilito che i contratti collettivi potessero prevedere, stabilendone le condizioni, la riduzione di tali intervalli di tempo e su questo fronte gli studi professionali sono al riparo”.

A questo proposito, il 28 novembre scorso Confprofessioni e i sindacati avevano stipulato un accordo che aveva già ridotto la riduzione dei termini per i lavoratori del comparto professionale, portandoli a 20 giorni in caso di contratti di durata inferiore a 6 mesi; 30 giorni in caso di contratti di durata superiore.

Ciò che a Gaetano Stella non piace della Riforma Fornero è che i provvedimenti relativi ai contratti a termine e di apprendistato sembrano studiati pensando soprattutto alle grandi aziende ma, al contrario, risultano sbilanciati se si pensa alle piccole imprese, come ad esempio gli studi professionali che occupano mediamente 2,7 dipendenti “dove le modifiche introdotte alla disciplina della reintegrazione nel rapporto di lavoro sono praticamente nulle”.

Vera MORETTI