La Cina rappresenta il mercato di riferimento a cui rivolgersi per ingrandire i propri affari.
Ne sa qualcosa AndCamicie, tra i leader italiani della camiceria, che ha appena siglato un accordo per l’apertura su territorio cinese di almeno 20 punti vendita entro il 2015 e la rilocalizzazione della produzione in Italia.
L’operazione di export verso il Paese del Sol Levante era cominciata a novembre, quando l’azienda di Mirano, in provincia di Venezia, aveva aderito ad un test promosso dal colosso cinese Wahaha Group, primo per fatturato nel settore beverage con oltre 30mila dipendenti e guidato dal magnate Zong Qinghou.
Grazie ad un patrimonio che nel 2012 si aggirava intorno ai 12,6 miliardi di dollari, Qinghou ha deciso di diversificare il proprio business realizzando 20 nuovi centri commerciali a marchio Waow Plaza, localizzati nelle città cinesi in via di sviluppo.
Il “progetto pilota” è un mall aperto ad Hangzou, circa 300 km da Shangai, realizzato con lo scopo di “tastare il terreno” e capire il livello di apprezzamento dei cinesi nei confronti di brand europei selezionati da Mr Zong. L’idea era quella di proporre gli stessi marchi con un franchising nelle aperture successive.
Questo perché Wahaha Group, oltre a possedere i centri commerciali, ne sarà anche il fornitore esclusivo occupandosi di centralizzare gli ordini e di distribuire i prodotti a tutti gli affiliati.
Tra i brand che hanno riscocco maggiore successo c’è anche AndCamicie, tanto che gli imprenditori del posto hanno deciso di cimentarsi nella gestione di un monomarca AndCamicie e l’esito positivo del test di Hangzou ha portato all’accordo commerciale che vede il marchio italiano nella lista delle prossime aperture in Cina.
Il prossimo Waow Plaza in apertura sarà quello di Zhuzhou, ad ottobre, ma altri tre ne sono previsti per il 2013 e cinque nel 2014.
I rimanenti 10 verranno aperti nel 2015, per un totale di 20 flagship store AndCamicie.
Gli accordi prevedono la rilocalizzazione della produzione in Italia per tutta la merce che verrà immessa nel mercato cinese, clausola che comporterà un nuovo indotto e nuova linfa vitale al comparto italiano del tessile manifatturiero.
Paolo Pistellato, numero 1 di AndCamicie, ha dichiarato: “Dopo aver passato una vita a comprare i tessuti più pregiati in Cina per trasformarli in camicie oggi, finalmente, ritorniamo in Cina, ma con un ruolo diverso: quello di leader del proprio settore. Questo accordo dà nuova aria a un comparto, quello dell’abbigliamento di fascia media, che più di tutti sta subendo le ripercussioni di una situazione di incertezza economica. Io e Mr. Zong ci siamo capiti subito: lui cercava affidabilità e competenza per in prodotto che portasse in Cina il made in Italy in una fascia di prezzo più bassa delle griffe del prêt-à-porter, con prodotti destinati alla nuova classe media cinese, mentre AndCamicie cercava nuovi mercati. Non solo vedremo fiorire 20 punti vendita nuovi, ma rilocalizzeremo in Italia tutti i volumi di produzione destinati al mercato cinese e, parallelamente, manterremo in UE i volumi per il mercato italiano al fine di poter continuare a proporre in Italia capi a un prezzo accettabile”.
Vera MORETTI