Un sondaggio sul tema dell’occupazione dal portale BeTheBoss ha rivelato quelle che, secondo gli italiani sono le misure più urgenti in termini di lavoro e occupazione. Il sondaggio è stato svolto a febbraio su un campione di circa 1000 intervistati per lo più tra i 30 e i 59 anni.
Per quanto riguarda le cause della emergenza lavoro, la maggioranza degli intervistati ritiene che derivi dalla combinazione dell’incapacità dei governi a creare un clima che stimoli le aziende ad investire (56,1%) con la gravità della crisi economica-finanziaria (46,6%), cui si aggiungono gli ostacoli burocratici (73%). Un altro grosso problema viene individuato dalla legislazione sul lavoro troppo rigida, che per proteggere i lavoratori dal rischio del licenziamento ha creato un ostacolo a nuove assunzioni (36,3%).
Anche la delocalizzazione delle fabbriche all’estero è vista come un fattore che ha portato alla stasi attuale (35,7%), mentre sembra essere meno sentito il problema del precariato e dei lavori a tempo determinato: solo il 34,2% degli intervistati ritiene che si sarebbe dovuto procedere con un piano per trasformare i posti di lavoro precari in posti fissi, anche part time.
Sul fronte delle proposte per risolvere la questione occupazionale, la maggioranza degli intervistati ritiene che vadano ridotte subito le tasse, sia alle imprese (70%) che ai cittadini (63,9%) e che vadano attivate linee di credito ai giovani orientati all’autoimprenditorialità (59,8%). C’è anche la richiesta di facilitare in ogni modo il rientro in Italia dei “cervelli in fuga” attraverso agevolazioni fiscali per quelle aziende o centri di ricerca che li assumano (55,1%).
La flessibilità è considerata determinante dal 50,7% degli intervistati, che propone sia consentita nelle aziende l’assunzione di personale nelle fasi di crescita e la riduzione di personale nei momenti di crisi. Anche il franchising può contribuire a ridurre l’emergenza occupazionale: a questo scopo, molti intervistati pensano sia utile favorire l’accesso al credito per gli operatori del franchising (45,5%). Infine un eventuale divieto di assunzione con contratto precario è visto con favore solo dal 31,5% degli intervistati.