Erano 19 anni che le tariffe del Pubblico registro automobilistico erano rimaste stabili, ed ora ecco l’impennata: dal 2 aprile scorso, gli “emolumenti da corrispondere all’Automobile Club d’Italia per le formalità inerenti alla tenuta del Pubblico registro automobilistico, per il rilascio dei relativi certificati e per le visure e ispezioni“ sono aumentate del 30%.
“Vittime” dei rincari sono soprattutto coloro che acquistano un veicolo o un rimorchio, ma anche chi deve radiarlo o effettuare altre pratiche.
A stabilire l’aumento delle tariffe è un decreto del ministero dell’Economia e per questo d’ora in poi le pratiche relative a prima iscrizione, rinnovo dell’iscrizione e passaggio di proprietà costeranno 27 euro anziché 20,92 euro.
Per le minivolture (i passaggi di proprietà ai commercianti), servono 13,5 euro (contro 7,44), mentre ne occorrono 9 (e non più 6,2) per il certificato di stato giuridico e 6 euro (addio ai vecchi 2,84 euro) per le visure.
Da notare che i nuovi importi non si applicano su richieste presentate prima del 2 aprile e che sono esenti, invece, le perdite di possesso, le iscrizioni e le cancellazioni dei fermi amministrativi e per le formalità a favore dei disabili.
Vera MORETTI