Le ditte individuali che ancora non si sono attivate per avere la PEC, casella di posta elettronica certificata, possono approfittare dell’opportunità offerta da Aruba PEC S.p.A. e sottoscrivere la propria PEC gratuitamente tramite il sito Pecgratuita.it.
Hanno tempo fino al 30 giugno 2013, dunque, le ditte che ancora devono comunicare la propria casella PEC al Registro delle Imprese.
Poiché si tratta di una norma introdotta dal DL 179/2012, che prevede che le imprese individuali che si costituiscono a partire dal 20/10/2012 debbano, in fase di prima iscrizione, dare comunicazione del proprio indirizzo di PEC, e che ciò riguarda anche le imprese individuali già attive alla data del 20 ottobre 2012, pena la sospensione per tre mesi di qualunque ulteriore domanda anagrafica di variazione presentata a decorrere da tale data, la proposta di Ruba risulta molti interessante per tutti i “ritardatari“.
L’offerta prevede la possibilità di usufruire gratuitamente di una PEC di qualità corrispondente alla versione PREMIUM, la soluzione che comprende 10Gb di spazio totale, traffico mail illimitato e un servizio di notifiche via SMS per garantire che l’utente legga in tempo eventuali messaggi certificati, il cui valore è del tutto analogo a quello di una raccomandata A/R.
Inoltre, Aruba offre un indirizzo PEC chiaro e diretto del tipo [email protected] e informa anche l’utente dell’importanza di avere una Firma Digitale, strumento obbligatorio per potere registrare la PEC al Registro delle Imprese.
Stefano Cecconi, AD di Aruba, ha dichiarato: “Ora che l’utilizzo della posta elettronica certificata si è esteso a tutti i soggetti con attività d’impresa, pensiamo sia nostro dovere, in quanto principale Gestore, facilitare il processo di chi ne debba usufruire. Nostro obiettivo è quello di far capire che l’utilizzo della PEC non deve essere interpretato come un mero adempimento legislativo, ma come un’opportunità legata al vantaggio che ne deriva: la semplificazione delle comunicazioni telematiche con valore legale ed il risparmio rispetto alla comunicazione cartacea”.
Vera MORETTI