Nessun futuro da avvocato o medico ma, piuttosto, da agricoltore.
I genitori di oggi si fanno più pragmatici e, forse influenzati dalla crisi, vorrebbero per i propri figli una professione a contatto con la terra, ovvero nel settore agricolo.
La motivazione più diffusa è che l’agricoltura viene considerata “di primaria importanza con un alta produzione di valore sociale”.
Si tratta, sicuramente, di un dato sorprendente, che è emerso da una ricerca Coldiretti Swg divulgata a Bologna, durante l’assemblea di Coldiretti Giovani Impresa di sette regioni del Centro Italia (Emilia Romagna, Toscana, Sardegna, Lazio, Abruzzo Marche e Umbria).
Ma sono i numeri a dare manforte a questa convinzione, poiché le aziende agricole guidate da giovani registrano un livello di fatturato del 79% maggiore rispetto alla media e il 55% di occupati in più.
Il settore dell’agricoltura è particolarmente giovane, poiché gli under 40 che lavorano nelle oltre 450 mila aziende appartenenti alle sette regioni interessate sono ben 117 mila, e un terzo sono addirittura titolari delle proprie aziende.
Solo in Emilia Romagna i giovani under 40 occupati in azienda sono 17.901, il 31% dei quali titolari delle proprie aziende.
Vera MORETTI