Buone notizie, in barba alla crisi, arrivano dall’export, che nel 2012 ha registrato una crescita rispetto al 2011.
L’interscambio con l’estero si è dunque rivelato fruttuoso, specialmente verso Hong Kong.
Pur non trattandosi di numeri a due cifre, è comunque una bella notizia, che vede le esportazioni verso la regione appartenente alla Repubblica Cinese in aumento dell’8,3%, per un ammontare complessivo di 493,36 mld. di USD, mentre le importazioni sono aumentate dell’8,4% con un valore di 554,22 mld. di USD.
Nel complesso, l’Italia si posiziona al 16º posto in assoluto tra i fornitori di Hong Kong e al quarto tra i paesi europei dopo i “soliti noti“ Regno Unito, Francia e Germania, con un valore di beni esportati pari a 7,15 miliardi di USD, in aumento del 2,78% rispetto al 2011, e una quota mercato dell’1,29%.
Il valore delle esportazioni di Hong Kong verso l’Italia è stato pari a 3,22 miliardi di USD (- 16% sul 2011) e una quota dello 0,65%.
L’Italia, che nel 2011 è risultata al 16˚ posto, scende ora al 19˚ fra i paesi clienti di Hong Kong.
Le categorie italiane che hanno maggiormente “spopolato” ad Hong Kong ci sono: artigianato +19,2%, calzature +12%, abbigliamento in pelle +8,9%, gioielleria +7,5%, abbigliamento +4,2%.
In calo, al contrario, le esportazioni di pelli e pellami -11,9%, e dei tessuti e filati -7,6%.
Per quanto riguarda le triangolazione Italia – Hong Kong – Cina, nel 2012, Hong Kong ha ri-esportato verso il mondo merci provenienti da diversi paesi d’origine per 470,96 mld. di USD (+7,33%), di cui 3,06 miliardi erano di origine italiana (+1,73%).
Su un totale di 7,15 miliardi di USD di merci italiane importate da Hong Kong, il 29% (2,07 miliardi) sono poi state destinate in Cina.
Vera MORETTI