Mediazione tributaria: bilancio positivo

La mediazione tributaria sta riscuotendo un successo quasi insperato: al 31 dicembre 2012, a fronte di 47.740 istanze presentate, ne sono state esaminate nel merito 23.395. Per le restanti, ancora in corso di lavorazione, è pendente il termine di conclusione del procedimento.

Le istante già definite sono 11.658, pari al 49,8% di quelle esaminate, mentre quelle rigettate, sono 6.504, pari al 27,8% delle istanze esaminate.
Le istanze con proposta di mediazione in corso ammontato a 5.233.

La percentuale del 49,8% è in realtà superiore, poiché occorre includere nel numeratore del rapporto anche le istanze interessate da proposte di mediazione in corso e i provvedimenti di diniego per i quali i contribuenti ometteranno di costituirsi in giudizio.

La proficuità della gestione della mediazione è confermata anche dalla riduzione del flusso delle nuove controversie relative ad atti dell’Agenzia delle Entrate: il numero complessivo dei ricorsi presentati in Ctp nel corso del 2012 è inferiore del 30% circa rispetto al 2011.
Limitatamente all’ultimo bimestre, nel quale la mediazione è entrata a regime, la riduzione rispetto al corrispondente periodo del 2011 è del 46,4%.

La mediazione tributaria riguarda le controversie di valore non superiore a 20mila euro e rappresenta un rimedio da esperire in via preliminare ogni qualvolta si intenda presentare un ricorso, pena l’inammissibilità dello stesso.
In questi casi è prevista l’attivazione obbligatoria di una fase amministrativa mediante presentazione di un’istanza, che anticipa il contenuto del ricorso, nel senso che con essa il contribuente chiede l’annullamento totale o parziale dell’atto sulla base degli stessi motivi di fatto e di diritto che intenderebbe portare all’attenzione della Commissione tributaria provinciale nella eventuale fase giurisdizionale.
E’ facoltà del contribuente inserire nell’istanza anche una proposta di mediazione.

La mediazione si pone come obiettivo di ridurre la conflittualità, evitando le lungaggini e i costi del contenzioso.
Ciò comporta anche il miglioramento del rapporto tra Amministrazione finanziaria e contribuente, che deve essere improntato ai principi di collaborazione e buona fede.

Vera MORETTI