L’agenda digitale, come voluto dalla Legge del 17 dicembre scorso, sta prendendo piede e anche i professionisti si stanno abituando ad operare adottando questo strumento informatico.
Tra questi, ci sono i notai: martedì 22 gennaio sono stati infatti stipulati i primi atti pubblici informatici, subito messi al sicuro nel sistema di conservazione a norma del Notariato.
Il primo atto è stato stipulato in Puglia, in provincia di Brindisi, tra un Comune ed una società che si era aggiudicata l’appalto per la gestione del servizio integrato di igiene urbana.
Il notaio, per poter conservare gli atti notarili informatici, utilizza una struttura tecnologica messa a punto da Notartel, la società informatica del Notariato, con il coordinamento della Commissione Informatica del Consiglio Nazionale del Notariato.
Grazie a questo sistema, il documento informatico non solo viene custodito nel tempo, ma preserva anche la sua validità giuridica.
Ogni notaio ha a disposizione uno spazio dove memorizzare i propri originali.
Il notaio opera esclusivamente all’interno del suo spazio e invia al sistema di conservazione un insieme di documenti (“plico”) costituenti un originale notarile informatico, che potrà in qualunque momento essere visualizzato dal notaio stesso, il quale ne potrà estrarre copia.
Il sistema verifica che i documenti presenti nel plico siano conformi ai formati previsti ed appone ai file le evidenze informatiche secondo quanto disposto dalla normativa vigente in materia di conservazione di documenti digitali.
Vera MORETTI