Redditometro: franchigia da 12mila euro

Le ultime novità sul Redditometro riguardano l’intenzione, da parte del Fisco, di introdurre una franchigia da 12mila euro l’anno di scostamento fra presunta capacità di spesa e reddito dichiarato.

Si attende, comunque, una circolare che possa chiarire tutti i dubbi ancora esistenti, e già evidenziati dall’Ordine dei commercialisti.

A rassicurare gli scettici, comunque, ha pensato Marco di Capua, vicedirettore dell’Agenzia delle Entrate. Di Capua ha infatti confermato che il Redditometro punta a smascherare “forme di evasione spudorata e finti poveri”.
Inoltre, il Fisco sembra voler privilegiare, nei controlli, le spese effettivamente sostenute ma, in questo caso, emerge la questione dell‘onere della prova.

A questo proposito, esiste una recente sentenza della Cassazione che va incontro al contribuente: i dati statistici, o comunque non relativi a spese concrete, possono portare al massimo a una “presunzione semplice” di reddito, non a una “presunzione legale”.

Ma i dati statistici possono diventare un’arma a doppio taglio: se il Fisco si basa su essi, il contribuente si trova a dover dimostrare di non aver fatto qualcosa, c’è insomma un ribaltamento dell’onere della prova.
Sembra però che nella circolare sia previsto un accertamento da parte dei Fisco solo se quest’ ultimo è in possesso di prove concrete di spesa effettivamente sostenuta incompatibile con il reddito dichiarato.

Per questo, Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, mette in guardia sugli “inconvenienti che l’uso di informazioni non corrispondenti alla realtà economico-sociale può determinare in sede di applicazione di sofisticati strumenti di accertamento quali il nuovo redditometro”.

Vera MORETTI