di Davide PASSONI
Il fenomeno del coworking è in continua ascesa nel mondo, non solo in Italia. Partiamo da qualche numero. Dal 2006 a oggi, la crescita mondiale degli spazi dedicati al lavoro condiviso è cresciuta in maniera esponenziale, raddoppiando di anno in anno. Attualmente, gli spazi di coworking a livello globale sono oltre 2mila, dei quali più di 800 solo in Europa. Emerge dal terzo sondaggio globale sul coworking condotto da Deskmag, webzine dedicata al fenomeno (CLICCA QUI PER CONSULTARLO).
La cosa interessante è anche la “morfologia” di questi spazi lavorativi. Molto spesso, infatti, le prime esperienze mondiali di coworking trovavano luogo in vecchi capannoni, edifici industriali dismessi, aree abbandonate rimesse in sesto con pochi soldi, tanto impegno e volontà. Oggi si assiste a una “riscossa” e a una “vendetta” dei luoghi di coworking, che da location “povere” si impadroniscono di uffici e centri direzionali desertificati dalla crisi; ora diventano luoghi di lavoro sociale, mettendo definitivamente in soffitta il telelavoro: comodo, utile ma poco “contaminante”.
Non è un caso, infatti, che tanti dei risultati emersi dal sondaggio di Deskmag vadano proprio nella direzione di una maggiore produttività legata alla contaminazione: la maggior parte degli intervistati sostiene che lavorare in uno spazio condiviso ha consentito loro di sviluppare nuove idee di business e creatività, oltre a permettere di focalizzarsi meglio sugli obiettivi nei tempi concessi. Facile intuire i motivi che hanno spinto gli intervistati a scegliere il coworking: atmosfera piacevole, valore della comunità, interazione con gli altri e condivisione sono al top della classifica.
Interessanti anche, in Europa, le dinamiche che hanno interessato donne e coworking negli ultimi 3 anni. Le quote rosa sono infatti cresciute costantemente (32% nel 2010, 34% nel 2011, 38% nel 2012) e l’Europa vanta la maggior percentuale di donne in coworking rispetto ad altre aree geografiche: 42%. La maggior parte dei coworker, inoltre, come ci si aspettava è composta da freelance (53-55%), ma non mancano imprenditori e persino impiegati.
Insomma, tante dinamiche da scoprire nel sondaggio Deskmag, una sola convinzione: per il coworking, the best is yet to come. E nei prossimi giorni, spazio ad alcune esperienze italiane di lavoro condiviso.