Non è cosa facile compilare il Redditometro, soprattutto per il timore, da parte dei contribuenti, di incappare in sanzioni pesanti.
E’ importante sapere, ad esempio, che le spese sostenute dalla persona fisica per beni e servizi destinati ad attività d’impresa o esercizio di arti e professioni non rientrano nel Redditometro, ma tutt‘altra cosa sono i beni promiscui.
Per far luce su alcuni punti oscuri, è stato emanato un Decreto Ministeriale con lo scopo di fare chiarezza.
Per quanto riguarda le spese di lavoro, viene specificato che: “Non si considerano sostenute dalla persona fisica le spese per i beni e servizi se gli stessi sono relativi esclusivamente ed effettivamente all’attività di impresa o all’esercizio di arti e professioni, sempre che tale circostanza risulti da idonea documentazione“.
Questa precisazione è dunque relativa ai beni “esclusivamente ed effettivamente” utilizzati nell’attività di impresa o professionale.
Ciò significa che non rientrano nel Redditometro spese come l’acquisto di un macchinario utile all’impresa o le spese dello studio professionale dell’avvocato.
I beni ad uso promiscuo, invece, meritano una riflessione maggiore.
Un esempio su tutti è l’auto aziendale, per la quale è prevista una deducibilità pari al 20%, come stabilito dalla recente Legge di Stabilità.
Il restante 80%, però è da attribuire alla persona fisica e dunque da inserire nel Redditometro.
Questo particolare caso riguarda una vettura utilizzata da una sola persona, ma, se si tratta di automobili date in uso promiscuo ai dipendenti la deducibilità è del 70%, mentre per quelle di agenti e rappresentanti arriva all’80%.
Altre tipologie di beni mobili, come il pc o il telefono, in genere sono deducibili al 50%. Comunque, valgono tutte le precedenti leggi in materia di trattamento fiscale dei beni dati in uso ai dipendenti, o utilizzati dai professionisti per le loro attività. La regola da tener presente è che tutto quello che non rientra nel reddito d’impresa o nelle relative deduzioni è da considerarsi reddito del singolo, e quindi rileva ai fini del Redditometro.
Per imprenditori e lavoratori autonomi, infine, se l’unica fonte reddituale di un soggetto è determinata dal reddito d’impresa, il Fisco tiene conto del fatto che il reddito reale finanziario disponibile può essere diverso da quello dichiarato ai fini fiscali.
Vera MORETTI