Oltre 400 mila microimprese e quasi 450 mila piccole imprese, perlopiù attive nel settore dell’artigianato. Il Veneto è storicamente uno dei punti nevralgici del fare ‘impresa’ in Italia. Dal distretto orafo di Vicenza, conosciuto in tutto il mondo, al settore agricolo-caseario, passando per la produzione di vino, il settore del legno e arredo e ancora il distretto dell’occhiale di Belluno e quello calzaturiero di Verona.
Ma che cosa significa fare impresa oggi in Veneto?
Partiamo dai numeri: le microimprese (fino a 10 addetti) con sede in Veneto sono attualmente 410.383, pari al 93,3% del totale delle imprese non agricole, ed occupano 835.683 persone, pari al 47,7% del totale degli occupati delle imprese non agricole. Se poi guardiamo alle aziende con meno di 20 addetti, raggiungiamo il 97,3% del totale delle imprese non agricole (428.020) ed il 61,0% del totale (1.068.765 persone).
Guardando alla geografia delle piccole imprese (fino a 50 addetti) si contano 436.227 aziende attive nella regione, pari al 99,2% del totale. In totale le persone occupate nelle Pmi venete sono 1 milione e 314.249 persone, pari al 75% del totale degli occupati.
Un capitolo aperto spetta poi al settore dell’artigianato. Sono 140.141 le imprese artigiane con sede in Veneto, pari al 28,0% del totale delle imprese, che fanno del Vento la seconda regione in Italia dopo la Lombardia a possedere un così alto numero di aziende artigianali. L’incidenza sociale dell’artigianato è pari a 2,8 imprese artigiane ogni 100 abitanti e 6,9 imprese artigiane ogni 100 famiglie. Gli imprenditori artigiani (titolari, soci e collaboratori familiari) sono ben 204.153, di cui 182.898 titolari e 21.255 collaboratori.
Giovani e donne. Sono oltre 40mila le quote rose e 35.572 i giovani imprenditori artigiani sotto i 35 anni. Un sistema, quello dell’artigianato, che offre lavoro a 191.846 dipendenti di cui 20.766 apprendisti.
Numeri impressionanti, e che rendono testimonianza dell’impegno e dell’importanza del settore del made in Italy. Ma oggi è ancora possibile fare impresa in Veneto, o più in generale in Italia?
Infoiva lo ha chiesto a Giuseppe Sbalchiero, Presidente di Confartigianato Veneto.
Il saldo tra aperture e chiusure che trend ha registrato nell’ultimo biennio? Sono più le imprese che hanno chiuso o quelle che hanno aperto?
Il saldo della natimortalità delle imprese artigiane venete è peggiorato negli ultimi due anni passando da un -0,8% del 2011 al -1,3% fatto registrare nei primi nove mesi del 2012 (i dati al 31 dicembre non sono ancora disponibili). Nell’arco di 7 trimestri hanno chiuso i battenti 20.427 imprese ed hanno aperto “solo” 17.479 nuove attività artigianali, con una perdita, in valore assoluto di 2.948 ditte.
Quali sono gli incentivi che avete messo in campo per favorire la nascita e la crescita delle piccole e medie imprese del territorio?
Da molti anni la Regione Veneto prevede, con una specifica legge, agevolazioni per i giovani e le donne che intendono aprire una nuova impresa artigiana. Uno strumento molto importante che, grazia al nostro costante lavoro di lobby verso la Regione, è stato costantemente finanziato. Per il 2013, a partire dal 4 febbraio prossimo, potranno essere presentate le domande di partecipazione ai nuovi bandi regionali per l’imprenditoria giovanile e femminile. I bandi della Regione sono rivolti alle nuove PMI, con sede in Veneto, nate dopo l’1 luglio 2011 (imprese individuali, cooperative, consorzi, società di persone, di capitali) e prevedono 4 milioni di euro a fondo perduto per investimenti delle nuove PMI a prevalente partecipazione giovanile e altri 5 milioni per PMI a prevalente partecipazione femminile. Il finanziamento coprirà le spese ammissibili al massimo per il 50% (limite minimo 10 mila euro corrispondenti ad una spesa rendicontata e ammessa a contributo pari ad euro 20.000 euro; limite massimo 75 mila euro corrispondenti ad una spesa rendicontata e ammessa a contributo pari a 150 mila euro). La modalità di presentazione delle domande è a “sportello” e l’istruttoria avverrà secondo l’ordine cronologico di arrivo. I bandi, pubblicati sul BUR n. 1/2013, sono consultabili anche dal sito della Regione.
Alessia CASIRAGHI