Cercasi saldi disperatamente

Se il Calendario dell’Avvento natalizio è stato ufficialmente inaugurato lo scorso weekend, lo stesso non si può dire dell’avvento dello shopping natalizio. Strenne, pacchi e pacchettini hanno decorato a fatica il paesaggio prenatalizio in una Milano più grigia che mai. E non soltanto scrutando il cielo, ma piuttosto mettendo mano al portafoglio.

Meno 15% rispetto al 2011 i dati diffusi riguardo alle vendite nel primo weekend di dicembre. Ma cosa dobbiamo aspettarci da questo lungo avvento, soprattutto in termini economici, del Natale 2012?

Infoiva lo ha chiesto a Gabriel Meghnagi, Presidente di Ascobaires, l’Associazione che riunisce i Commercianti di Corso Buenos Aires.

Le previsioni per i consumi del prossimo Natale non sono incoraggianti. Quali saranno, secondo lei i trend di spesa degli italiani?
La spesa a scontrino per gli omaggi natalizi credo che quest’anno sarà compresa tra i 55 e i 110 euro. Dal punto di vista generale credo che si registrerà un calo degli acquisti rispetto al Natale 2011 che dovrebbe aggirarsi attorno al 10-15%, mantenendo il trend che si è già verificato a novembre 2012. Se per novembre 2012, mese molto sottile per gli acquisti, il calo si è attestato sul -15%, a dicembre potrebbe esserci una lieve risalita, con un calo medio del 10%. Per i ‘non regali’ la gente attenderà sicuramente l’apertura dei saldi.

Che cosa maggiormente scoraggia alla spesa per questo Natale? Incertezza, strette fiscali, limiti alle spese in contanti… ?
L’incertezza sicuramente, e in questo giocano un ruolo centrale i media e gli organi di informazioni che creano senza dubbio un clima di apprensione e labilità per quanto riguarda il futuro. Dall’altra parte il crescente numero di famiglie che si ritrovano con un coniuge senza lavoro saranno fortemente limitate nelle possibilità di acquisto.

Sul fronte dei limiti alle spese in contanti, il tetto di 1000 euro imposto dal decreto Salva Italia, che conseguenze ha avuto o avrà sugli acquisti?
Per noi, come Ascobaires, ha avuto conseguenze evidenti solo nel primissimo periodo. Il cliente italiano che spende più di 1000 euro, in linea generale escludendo il Quadrilatero della Moda, non è molto frequente, e in ogni caso abituato ad utilizzare la carta di credito. Il tetto dei 1000 euro ha senza dubbio scoraggiato la clientela estera, che pur potendo usufruire dell’estensione a 15 000 euro del tetto massimo prevista nella deroga al decreto, non si trova certo a suo agio a dover compilare moduli di autocertificazione, rilasciare i dati del passaporto e le altre procedure previste.

Veniamo alla questione saldi anticipati a dicembre: se ne è discusso, prima sembravano dati per certi poi il dietrofront…
In dicembre non si è mai detto che sarebbero potuti partire i saldi, ma è stata fatta un po’ di confusione: Federmoda aveva detto che la Regione Lombardia e il Comune di Milano avevano tolto il divieto di poter fare  sconti 30 giorni prima di Natale. Quindi non si tratta di saldi anticipati, ma di promozioni. Io personalmente credo poco all’iniziativa delle promozioni anticipate: la gente per essere invogliata ad acquistare ha bisogno di leggere la scritta ‘saldi’ fuori dalle vetrine, in tutti i negozi e avere la certezza della riduzione. La situazione delle promozione è invece molto più a macchia di leopardo: 10 negozi praticano promozioni, altri 20 non hanno aderito. Inoltre non c’è la certezza dello sconto applicato: alcuni fanno il 20%, altri il 10%, altri ancora il 30%, e la clientela è restia nella maggior parte dei casi ad acquistare in un clima di confusione.

In che percentuale i negozianti di Corso Buenos Aires hanno aderito all’ iniziativa delle promozioni anticipate pre Natale? 
Parliamo di un 25% degli esercizi commerciali della zona: si tratta perlopiù di grosse catene di store, perchè il piccolo e medio imprenditore non può permettersi di applicare promozioni anticipate. Sarebbe impossibile resistere, dal momento che la stagione della vendita di articoli invernali e natalizi comincia proprio adesso!

Qual è la sua previsione sui saldi canonici del 5 gennaio 2013?
Credo che quest’anno ci saranno dei saldi alti, con una percentuale di sconto già in partenza di almeno il 40%.

Il 2013 sarà l’anno delle elezioni. Quali politiche chiedete al governo attuale, nella sua ultima fase, e a quello nuovo per rilanciare il sistema Paese?
Assolutamente che non venga alzata l’aliquota Iva, come già auspicato dal Presidente di Confcommercio Sangalli, che è molto importante perchè se è vero che si tratta di un solo punto percentuale, è un 15 che va a condizionare il potere d’acquisto di tutta quella fascia di cittadini che spendono i soldi e permettono all’economia di girare. Aumentare dell’1% l’Iva determina poi in ogni caso un aumento finale più elevato, e questo metterebbe in ginocchio noi commercianti e l’economia italiana intera.

Alessia CASIRAGHI