
Dopo l’anteprima del 19 novembre alla presenza di INT, è partito ieri il Redditest, ovvero il software che supporta il Redditometro, strumento che serve al Fisco per capire se il reddito dichiarato dai contribuenti è congruo con lo stile di vita condotto.
Ebbene, Attilio Befera, alla luce di una simulazione fatta, ha stimato che i nodi che verranno al pettine saranno tanti, ovvero 4,3 milioni. Una cifra spaventosa, che rappresenta il 20% dei contribuenti, e che fa emergere un esercito di evasori forse ancora più numeroso di quanto si sospettava.
E se si considera che, di questi, circa un milione presenta redditi pari a zero, anche se può permettersi una vita agiata, si capisce come la lotta all’evasione sarà ancora lunga, e spietata.
Anche se Befera, a questo proposito, ha precisato: “Il 20% di incoerenza tra le famiglie non ci ha meravigliato, in Italia c’è evasione, questo è noto. Ma l’incoerenza non significa che tutti sono necessariamente evasori, ci possono essere entrate che non compaiono nella dichiarazione dei redditi e che sono non rilevati nella nostra simulazione, come quelle colpite da imposta sostitutiva o relative ai rapporti economici tra i familiari, il contraddittorio con il contribuente permette di accertarli”.
Vera MORETTI